Badanti h24: è possibile? Cosa dice la legge?
Quando si parla di lavoro domestico, un potenziale datore di lavoro deve sapere che la Badante può sia convivere con lui a casa sia no. La si può anche assumere per assistenza notturna, ma le ore di lavoro vanno stabilite con estrema delicatezza.
Questo vuol dire semplicemente che non può esistere un lavoro domestico che duri 24 ore: la legge lo vieta.
Categoria peculiare, come ci si orienta con l’orario
Ci troviamo davanti una categoria di lavoro particolare in cui non solo sono caratteristici gli obblighi del lavoratore ma in cui risulta anche difficile delineare un contratto che non leda i suoi diritti.
Il neo più particolare per i badanti, soprattutto per coloro che assistono una persona anziana non autosufficiente, concerne l’orario di lavoro.
Se la persona da assistere ha necessità, la badante tende ad essere presente per tutto l’arco della giornata, con pochi momenti di allontanamento dalla vita comune con l’anziano, e spesso è tenuta anche a garantire la presenza notturna (se non proprio l’assistenza notturna).
Tuttavia stando anche al CCNL, esiste un orario massimo oltre il quale la lavoratrice domestica non può andare. Il che vuol dire che se si sfora la regola, la badante ha diritto ad un plus sullo stipendio (così come plus è previsto in caso di lavoro notturno).
Ritornando al contratto collettivo dei lavoratori domestici, esso precede che una badante non lavori più di dieci ore al giorno se convive con la persona assistita. Prevede altresì che lavori non più di 10 ore non consecutive al giorno, ma solo su 3 giorni a settimana in rapporti di lavoro in regime di convivenza ma a servizio ridotto. La fascia oraria di lavoro deve andare nei range dalle 6 alle 14 o dalle 14 alle 22.
Infine riconosce che si faccia un lavoro non superiore a 8 ore non consecutive su massimo 6 giorni a settimana, nei rapporti di lavoro senza convivenza.
Non si può poi dimenticare il diritto della badante a vedersi riconoscere il riposo giornaliero, che duri almeno 11 ore consecutive. Per chi convive con la persona assistita, ha diritto a 2 ore di riposo al giorno, a condizione che l’orario non sia circoscritto alle fasce orarie 06:00-14:00 o 14:00-22:00.
Altre esigenze dettate dal CCNL
Come disciplina sempre il CCNL di categoria, la badante deve lavorare 54 ore la settimana a servizio intero se convive con la persona assistita, e 30 se il servizio è ridotto. Le ore diventano 40 quando la badante non convive con la persona assistita.
Al contempo ha diritto a 36 ore di riposo a settimana, di cui 24 consecutive per una intera giornata (in genere la domenica) e 12 ore consecutive in un giorno concordato tra datore di lavoro e lavoratore. Tale regola vale per coloro che convivono con la persona assistita. In caso contrario il solo riposo riconosciuto è di 24 ore consecutive che in genere cade ogni domenica.
Laddove dovessero presentarsi delle particolari esigenze nel giorno domenicale, è giusto che alla badante venga riconosciuto un ugual numero di ore di riposo nel corso della giornata seguente, oltre alla maggiorazione per lavoro festivo.
Invece, nel caso di lavoro notturno, lo stipendio sarà maggiorato del 20%, per le ore di lavoro svolte la notte, in genere dalle ore 22:00 alle ore 06:00 del mattino seguente.
Il lavoro straordinario
Se si lavora più delle ore previste dal contratto, si parlerà di lavoro straordinario.
Quest’ultimo viene remunerato con un plus sullo stipendio concernente il numero di ore extra lavorate. Il lavoro straordinario va remunerato con un plus del 25% (10% per i non conviventi) se lo straordinario cade nell’arco della giornata diurna, mentre per un 50% nel caso in cui lo straordinario sia notturno.
Per il festivo la maggiorazione è del 60%.