Il lavoro di badante convivente con vitto e alloggio: tutte le cose da sapere
Quello delle badanti è un lavoro prezioso poiché si tratta di figure spesso indispensabili quando in famiglia non c’è nessuno che possa occuparsi di anziani o persone non autosufficienti. In questo contesto, le badanti diventano parte integrante del nucleo familiare e non delle semplici lavoratrici. Senza contare che poi spesso vengono assunte con vitto e alloggio, diventando così presenze costanti.
In questa guida troverai tutte le informazioni relative a diritti e doveri delle badanti conviventi.
Chi è e cosa fa la badante convivente
La figura della badante convivente è centrale nell’assistenza domiciliare, poiché offre un sostegno prezioso a coloro che necessitano di cure costanti. In particolare, il concetto di vitto e alloggio per la badante convivente assume un ruolo fondamentale, ma cosa si intende, esattamente, quando si parla di vitto e alloggio?
Il vitto non è solo un beneficio, ma una necessità essenziale per la badante ed include la fornitura di pasti giornalieri bilanciati e nutrienti, garantendo così una nutrizione adeguata mentre si assiste l’anziano o il malato.
Per alloggio, invece, si intende un ambiente sicuro, pulito e rispettoso della privacy della badante. La stanza privata è un elemento cruciale dell’alloggio, offrendo uno spazio dove la badante può riposare e ricaricarsi dopo le lunghe ore di lavoro. Questo ambiente dovrebbe essere adeguatamente arredato e mantenuto in condizioni igieniche per garantire un livello di vita dignitoso.
Per quanto riguarda le mansioni, queste professioniste forniscono un’ampia gamma di servizi personalizzati, che possono includere aiuto nelle attività quotidiane come il bagno, la vestizione e la preparazione dei pasti. Inoltre, monitorano attentamente lo stato di salute dell’assistito, fornendo supporto emotivo e compagnia durante il tempo trascorso insieme.
Diritti e doveri delle badanti conviventi
Le badanti hanno diritto a condizioni di lavoro adeguate e, come abbiamo visto, sia il vitto che l’alloggio devono essere adeguati ad uno stile di vita sano ed equilibrato. Pertanto, è importante che i pasti siano sufficienti e bilanciati ma non solo. Anche l’alloggio deve essere dignitoso e la badante deve avere una sua stanza privata dove le sia garantita privacy e rispetto dei suoi spazi.
D’altra parte, le badanti hanno doveri specifici verso l’assistito e il datore di lavoro. Ad esempio devono occuparsi dell’accompagnamento alle visite mediche, l’esecuzione di commissioni e altre attività esterne, il mantenimento dell’ordine e della pulizia della casa, la preparazione dei pasti e l’assistenza nell’igiene personale dell’assistito.
Devono anche fornire supporto nei movimenti quotidiani, come alzarsi dal letto e vestirsi, oltre ad aiutare nell’assunzione dei pasti e nelle attività domestiche.
I doveri del datore di lavoro
I datori di lavoro hanno il dovere di garantire il benessere dei propri dipendenti, compresa l’assicurazione di vitto e alloggio conformi alle leggi vigenti.
Questo comprende, come abbiamo già visto, non solo l’offerta di pasti sicuri e nutrizionalmente adeguati, ma anche la fornitura di alloggi che rispettino gli standard di abitabilità. La mancata ottemperanza a tali obblighi può comportare sanzioni legali e compromettere il rapporto di lavoro.
Come incidono vitto e alloggio sulla retribuzione
Ma come incidono vitto e alloggio sulla retribuzione? Vediamolo insieme.
In primo luogo, quando si considera la tredicesima mensilità, il valore del vitto e dell’alloggio deve essere incluso nel calcolo. Questo perché riflette il reale tenore di vita e la compensazione annuale effettiva della badante.
Analogamente, nell’ambito del Trattamento di Fine Rapporto, il valore di vitto e alloggio gioca un ruolo determinante nel determinare l’entità del compenso finale al termine del rapporto lavorativo.
Per quanto riguarda il lavoro straordinario, è essenziale considerare il pacchetto retributivo totale, inclusi i benefici in natura come vitto e alloggio, per garantire una corretta remunerazione per le ore aggiuntive. Infine, anche i contributi INPSdevono tener conto di vitto e alloggio.
Ferie e malattia
Le ferie rappresentano un’occasione per le badanti di ricaricare le energie e dedicarsi al proprio benessere. Durante questo periodo, potrebbe sorgere la questione dell’alloggio e del vitto, soprattutto nel caso di badanti conviventi.
È prassi comune che durante le ferie esse non usufruiscano dell’alloggio e del vitto forniti dal datore di lavoro. Tuttavia, affinché non subiscano perdite finanziarie, spesso viene erogata loro un’indennità sostitutiva calcolata in base ai giorni effettivi di ferie goduti.
Per quanto concerne la malattia, se la badante è costretta a rimanere nell’alloggio ma non può usufruire del vitto, potrebbe essere prevista un’indennità sostitutiva solo per quest’ultimo. Questo tiene conto della necessità della badante di poter comunque contare sull’alloggio fornito dal datore di lavoro durante il periodo di malattia.
Le normative esistenti sono progettate per proteggere i diritti delle badanti in queste situazioni, assicurando loro un trattamento equo e rispettoso anche durante ferie e malattie ed è fondamentale che i datori di lavoro siano pienamente informati su tali disposizioni e agiscano di conseguenza.
L’indennità sostitutiva di vitto e alloggio
L’indennità sostitutiva di vitto e alloggio è sostanzialmente un compenso aggiuntivo previsto per le badanti che risiedono presso il datore di lavoro. Questo importo viene erogato quando la badante non può usufruire direttamente dei pasti o dell’alloggio forniti dal datore di lavoro, ad esempio durante ferie, giorni di riposo o periodi di malattia.
Si t una forma di rimborso per garantire che la badante possa sostenere i costi di cibo e alloggio anche quando non può usufruire direttamente di quelli forniti dal datore di lavoro.