Pensioni colf e badanti, ecco cosa sapere
Quando si parla di colf e badanti l’aiuto posto in essere a casa risulta molto prezioso tant’è che in molte famiglie italiane ci si avvale di un collaboratore domestico.
Oltre a curare e dare attenzione alle persone anziane e/o disabili, i colf danno un aiuto anche nei lavori e nelle pulizie di casa.
Trattandosi di un lavoro molto sacrificato, questa categoria di lavoratori spera di poter andare anticipatamente in pensione così da potersi godere il meritato relax.
Purtroppo trattandosi di una categoria lavorativa molto particolare, non si può andare avanti pagandosi volontariamente in contributi smettendo di lavorare.
Per cui per pensionarsi prima occorre seguire canali classici che offrono comunque delle possibilità vantaggiose. Andiamo pertanto ad analizzare tutte le strade possibili da percorrere qualora si voglia provare ad andare in pensione dopo anni ed anni impiegati a fare da colf o da badante.
In ogni caso tieni conto che potrebbe essere davvero complicato riuscire a raggiungere il proprio intento.
Pensione per colf e badanti: guida alle novità
Scopri i nuovi minimi retributivi per il lavoro domestico e come funziona il calcolo della pensione per colf e badanti. Un’analisi approfondita delle normative, dei requisiti e dei contributi necessari per accedere alla pensione nel 2024.
Nel 2024, i lavoratori domestici, tra cui colf e badanti, vedranno aggiornamenti nelle loro retribuzioni e nei requisiti per l’accesso alla pensione.
In questo articolo, esploreremo i minimi retributivi aggiornati, come si calcolano i contributi previdenziali, e i dettagli per l’ottenimento della pensione, con particolare attenzione alle diverse possibilità per i lavoratori stranieri e i casi di pensionamento anticipato.
La soglia dei nuovi minimi retributivi per il lavoro domestico
L’8 gennaio 2024 è stato firmato un accordo che ha aggiornato i minimi retributivi per il lavoro domestico, tenendo conto dell’inflazione e del costo della vita. L’incremento rispetto all’anno precedente è stato dello 0,56%, pari all’80% dell’indice ISTAT di riferimento, che si attesta al 0,70%.
Questo adeguamento riguarda principalmente le retribuzioni orarie e mensili, che sono fondamentali per calcolare anche i contributi previdenziali.
Per esempio, la retribuzione per i lavoratori domestici inquadrati nel livello B aumenta da 6,58 a 6,62 euro l’ora, mentre per il livello CS l’importo mensile passa da 1.120,76 euro a 1.127,04 euro. Questi valori sono indicativi, ma in molti casi, le retribuzioni effettive possono essere superiori a questi minimi.
Quando richiedere la pensione di vecchiaia per colf e badanti
Per ottenere la pensione di vecchiaia, i lavoratori domestici devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
Età Pensionabile: Attualmente, l’età pensionabile è fissata a 67 anni.
Contributi Minimi: È necessario aver versato almeno 20 anni di contributi.
Fine del Rapporto di Lavoro: Il rapporto di lavoro con il datore di lavoro deve essere concluso.
Tuttavia, esistono delle eccezioni che permettono a determinate categorie di accedere alla pensione prima del compimento dei 67 anni. Ad esempio, le persone con disabilità pari o superiore all’80% hanno un’età pensionabile ridotta, che scende a 55 anni per le donne e 60 anni per gli uomini.
I non vedenti, invece, hanno un’età pensionabile che varia tra i 50 anni per le donne e 55 anni per gli uomini, purché abbiano versato almeno 10 anni di contributi.
Inoltre, in alcuni casi, l’anzianità contributiva minima di 20 anni può essere ridotta o modificata in base a particolari circostanze, come l’aver accumulato 15 anni di contributi prima del 1992, o il fatto di aver iniziato a lavorare dopo il 1996, con meno di 52 settimane lavorative per anno solare.
Pensione anticipata e di anzianità
La pensione anticipata è accessibile a chi ha versato un numero elevato di contributi. Dal 1° gennaio 2012, i requisiti per accedere alla pensione anticipata sono i seguenti:
- Uomini: 42 anni e un mese di contributi.
- Donne: 41 anni e un mese di contributi.
Questi requisiti sono aggiornati ogni anno in base all’aspettativa di vita, ma, dal 2019 al 2026, non sono previsti cambiamenti significativi. La pensione di anzianità, invece, riguarda coloro che hanno una carriera lavorativa più lunga e consente il pensionamento prima dell’età pensionabile standard.
Pensione per la badanti straniere
I lavoratori stranieri che hanno regolarmente lavorato in Italia e versato i contributi previdenziali sono equiparati ai cittadini italiani per quanto riguarda l’accesso alla pensione. Ciò significa che, anche se decidono di tornare nel loro Paese d’origine, non perderanno il diritto a percepire la pensione, sempre che abbiano rispettato i requisiti legali al momento della domanda.
- Lavoratori Comunitari: I cittadini dell’Unione Europea hanno gli stessi diritti pensionistici dei lavoratori italiani.
- Lavoratori Extracomunitari: Devono aver lavorato in Italia per almeno 5 anni per poter accedere alla pensione.
Per quanto riguarda le badanti extracomunitarie assunte dopo il 1° gennaio 1996, è possibile ricevere la pensione di vecchiaia al compimento del 66° anno di età, ma l’importo sarà proporzionale ai contributi versati. Le badanti assunte prima di quella data possono accedere alla pensione solo se hanno maturato almeno 20 anni di contribuzione.
Calcolo dei contributi previdenziali
Il calcolo dei contributi previdenziali per i collaboratori domestici si basa principalmente sull’orario di lavoro settimanale. Se il lavoratore svolge meno di 24 ore settimanali, il contributo è determinato in base a fasce di retribuzione. Per chi lavora almeno 25 ore settimanali, il contributo è fisso, indipendentemente dalle ore effettivamente lavorate.
La retribuzione di riferimento per il calcolo del contributo include la paga oraria, la tredicesima mensilità e eventuali indennità di vitto e alloggio. I contributi devono essere versati per tutte le ore lavorate, comprese quelle di assenza retribuita come malattia e ferie. Il pagamento dei contributi è trimestrale, e i datori di lavoro devono effettuare il versamento entro i primi 10 giorni del trimestre successivo.
Esempi di calcolo
Per capire meglio come funziona il calcolo della pensione per colf e badanti, consideriamo alcuni esempi pratici:
- Un collaboratore domestico con 24 ore settimanali di lavoro e 5 anni di contributi potrebbe ricevere una pensione di circa 50 euro al mese al raggiungimento dei 67 anni.
- Per un lavoratore che presta 54 ore settimanali, l’importo pensionistico potrebbe salire a circa 110 euro al mese.
- Una badante con 20 anni di contributi, sempre a 67 anni, potrebbe percepire una pensione mensile tra i 400 e i 450 euro.
Questi calcoli sono indicativi, ma è importante ricordare che diversi fattori influenzano l’importo finale della pensione, come la tipologia di contratto, gli anni di contribuzione e le eventuali variazioni nelle leggi previdenziali.
Ultima possibilità
Infine si deve tener conto di un’ulteriore possibilità grazie alla quale andare in pensione se sei una colf o una badante.
Tale alternativa concerne chi ha almeno 5 anni di copertura assicurativa a partire dal 31 dicembre 1995. Questa è la pensione di vecchiaia che si ottiene all’età di 71 anni e viene calcolata con il sistema contributivo.
Oltre queste strade non ci sono altre possibilità. È giusto quindi fare un sunto della propria posizione per capire se si possa o meno accedere ad uno di questi iter, e andare finalmente in pensione.
In ogni caso affidandosi all’aiuto di consulenti e professionisti è possibile fare il punto della situazione e riuscire quindi a trovare la soluzione più confacente alle proprie esigenze