Se la badante in nero fa causa, ecco i motivi per regolarizzare la lavoratrice domestica prima e non piangere dopo
Avere una badante in nero è pratica comune in molte case degli italiani. Sebbene tu paghi uno stipendio ogni mese, la legge considera un rapporto lavorativo senza contratto come sfruttamento.
In virtù di ciò, oltretutto, puoi trovarti con una denuncia sulle spalle, fatta dalla badante che pretende un risarcimento (dovuto) per somme non percepite.
Il contenzioso approda in Tribunale
Partiamo dal presupposto che quando una badante si rivolge all’autorità giudiziaria per vedersi riconoscere i propri diritti, quasi sempre il giudice condanna il datore di lavoro, in virtù del fatto che il lavoro nero non è contemplato nel nostro ordinamento.
La prima grande richiesta che la badante fa al datore di lavoro con la denuncia è il versamento dei contributi Inps, che devono essere pagati. In più c’è da dire anche he sempre il datore sarà condannato a pagare anche le sanzioni previste in materia.
Le sanzioni per il datore
E a proposito di sanzione, la prima per mancata assunzione parte da un minimo di 200 euro fino ad un massimo di 500.
La seconda invece, per mancata iscrizione all’ente previdenziale del lavoratore va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 12 mila euro, in base alla decisione della Direzione Provinciale del Lavoro. Infine, il datore verrà sanzionato dallo stato italiano da un minimo del 30% a un massimo del 60% in base al periodo d’evasione. In ogni caso, la sanzione minima è di 3 mila euro.
Il discorso liquidazione
Il discorso non finisce qui. Se un lavoratore con contratto durante il rapporto di lavoro ha diritto a tredicesima, quattordicesima, trattamento di fine rapporto (liquidazione) e le ferie non godute, la adatte in nero che fa causa può pretendere anche il versamento di tutto ciò.
Per l’ordinamento italiano infatti al termine di questo irregolare rapporto di lavoro, e in seguito ad una causa, il datore di lavoro è tenuto a riconoscergli anche la liquidazione maturata nel periodo in cui ha prestato servizio come badante in nero.
Per di più oltre il danno, la beffa. Qualora infatti lo stipendio sia stato pagato in contanti, in capo al datore vige anche l’obbligo di integrare anche le mensilità con quanto dovuto secondo il Contratto Collettivo Nazionale.
Le sanzioni per il lavoratore che lavora in nero
Cosa rischia una badante che lavora in nero ?
In genere una badante che ha lavorato in nero e che denuncia il datore di lavoro, non risponde di alcun tipo di responsabilità, tranne che in talune situazioni.
Qualora infatti abbia deciso di lavorare senza contratto per beneficiare di indennità versate dallo stato (ad esempio la disoccupazione NASPI) rischia non solo che tale indennità le venga tolta, ma dovrà anche restituire tutte le mensilità ricevute sino al momento in cui non si è stati scoperti a lavorare in nero, o non si è fatta causa al datore di lavoro.
Inoltre, anche non percependo sussidi statali, ma presentando lo stato di disoccupato al centro per l’impiego o all’ente previdenziale, si rischia l’accusa di Falsità Ideologica e si è perseguibili per legge, con una sanzione che può raggiungere anche i due anni di reclusione.
Conviene non assumere una badante?
Se a questo punto ti stai domandando se convenga non assumere la badante, la risposta è no. È giusto infatti riconoscere l’impegno e il lavoro prestato da questa professionista, che si occupa delle persone a noi care quando ci troviamo noi nella posizione di non potercela prendere cura.
Meglio quindi regolarizzare il rapporto di lavoro, per tutelare la lavoratrice stessa e per tutelare anche noi stessi, da spiacevoli conseguenze ed illeciti.
Se non sai come gestire il rapporto con una badante, puoi sempre chiedere aiuto al nostro Studio che ti supportiamo nella scelta del contratto di lavoro e controllo paghe della domestica, garantendoti un servizio professionale e continuativo.
Io ho lavorato come badante per una signora che insieme al suo figlio che l’aveva in carico mi avevano promesso che mi mettono a posto con i documenti ….e infatti niente solo pressione e furbizia dal figlio della signora anche quando esce la legge per sanatoria non lo volevi fare la domanda pressione psicologica per me e la signora terrore fino a quando mi mette ultimatum per fare come volevi lui o nel fine mese doveva uscire da casa ed ero costretta per non perdere la sanatoria accertare fare le cose come voleva lui o doveva uscire di casa