Festività badanti, Pasqua e Pasquetta con maggiorazione del 60% o riposo

Festività e lavoro: cosa spetta a colf e badanti

Secondo il CCNL del lavoro domestico per una badante, una colf, ma anche un giardiniere e un qualunque altro lavoratore domestico hanno diritto ad una somma ulteriore sullo stipendio se è di servizio nei giorni festivi.

Se la regola vale di base per le domeniche, durante la settimana pasquale, per i giorni che il calendario segna rosso, ci sono le medesime indennità a questa categoria di lavoratori.

Più nello specifico, ad essere interessati dalla maggiorazione della paga saranno i badanti, o comunque tutti quei lavoratori le cui mansioni sono strettamente necessarie (ad esempio per chi assiste gli anziani).

Dunque come vanno pagati colf, badanti, cuochi e collaboratori domestici che sono costretti a lavorare durante i festivi?

Maggiorazione di stipendio o indennità al lavoro o a riposo

Il contratto collettivo del lavoro domestico, che è stato interessato da una recente modifica, continua a disciplinare lo stipendio giornaliero con un plus ulteriore in tutti quei casi in cui il lavoratore o la lavoratrice scendono a lavorare.

La regola dunque vale sia la domenica di Pasqua che il lunedì successivo, quello conosciuto come Pasquetta. Il datore di lavoro deve sapere che ha l’obbligo di pagare in più i propri dipendenti, sebbene a volte facciano i furbi.

Le festività si pagano sì, ma la regola muta a seconda della tipologia di assunzione, cioè se assunti a tempo pieno o a orario ridotto, oppure in regime di convivenza o senza.

Durante le giornate festive, alla badante ed alla colf spetta il riposo, altrimenti valgono le norme specificate nell’articolo 16 CCNL domestici:

Art. 16 Festività nazionali ed infrasettimanali

“Sono considerate festive le giornate riconosciute tali dalla legislazione vigente; esse attualmente sono:
.. lunedì di Pasqua..”

In tali giornate sarà osservato il completo riposo, fermo restando l’obbligo di corrispondere la normale retribuzione”.

“Per il rapporto ad ore le festività di cui al comma 1 verranno retribuite sulla base della normale paga oraria ragguagliata ad un 1/6 dell’orario settimanale. Le festività da retribuire sono tutte quelle cadenti nel periodo interessato, indipendentemente dal fatto che in tali giornate fosse prevista, o meno, la prestazione lavorativa”.

“In caso di prestazione lavorativa è dovuto, oltre alla normale retribuzione giornaliera, il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 60%

Stipendio più alto se si lavora

Da quanto ne consegue, il lavoratore domestico che lavorerà a Pasqua e Pasquetta, e più in generale in una giornata festiva, vuoi per i bisogni che ha l’anziano (badante) o vuoi per le necessità di una famiglia (per maggiordomi, colf, cuochi e così via), al dipendente va versato un plus del 60%.

Se il lavoratore lavora in una giornata festiva, prende il classico stipendio e nel cedolino si ritroverà in più la maggiorazione.

Per esempio, una lavoratrice domestica che riceve uno stipendio di 8 euro ad ora di lavoro, per 5 ore di servizio al giorno, oltre alla indennità di festività prende una paga di 40 euro al giorno (5 ore per 8 euro ad ora).

Il plus ulteriore che gli spetta vale pure 24 euro in più dal momento che se in servizio è prevista la prima citata maggiorazione del 60%.

Guida a cura dello Studio Legale

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