Decreto Ristori quater
Probabile un rinvio delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio al 1 marzo 2021.
Saldo e stralcio e rottamazione: scadenza 1° rata 9 dicembre 2019
Lunedì 9 dicembre 2019 è l’ultimo giorno per pagare la rata della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio”.
Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento della rata determina l’inefficacia della definizione agevolata: il debito fiscale non potrà essere più rateizzato e riprenderanno le azioni di recupero (ganasce fiscale ad esempio) dell’Agenzia della Riscossione.
E’ possibile liberarsi delle cartelle di pagamento ed entro quando ?
La norma aveva già spostato dal 31 luglio al 30 novembre 2019 la data per il primo versamento.
La rimessione in termini riguarda anche i soggetti che avevano presentato istanza di rottamazione bis rimanendo poi inadempienti.
Le domande si sono chiuse il 31 luglio 2019
Le domande potranno essere presentate da chi ha ricevuto la lettera del fisco tra il 2000 e il 2017 : versando le imposte o contributi senza dover pagare sanzioni e interessi.
La scadenza fissata al 31 luglio 2019 è stata introdotta nel Decreto Crescita approvato in via definitiva il 27 giugno 2019.
Le due tipologie di pace fiscale che vederemo nel proseguo hanno entrambe la stessa scadenza : il 31 luglio 2019.
Nel 2019 è possibile avvalersi della procedura di “Saldo e stralcio”, vediamo i punti essenziali (molti commercialisti storceranno il naso ma si è voluto coscientemente mantenere un testo essenziale rimandando al sito dell’Agenzia delle Entrate per gli approfondimenti).
[La data limite della domanda è il 30 aprile 2019 scegliendo se effettuare il pagamento in 1 rata entro il 30 novembre 2019, oppure in cinque rate con ultima scadenza il 31 luglio 2021]
ISEE non deve essere superiore a 20 mila euro
Le persone che hanno l’Indicatore della situazione economica (ISEE) del nucleo familiare non superiore ad euro 20 mila possono estinguere i propri debiti in forma agevolata pagando una percentuale ridotta (a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo), senza corrispondere sanzioni e interessi di mora.
Quanto dovrò pagare per chiudere le vecchie cartelle ?
La percentuale ridotta per il pagamento e così differenziata a secondo dell’Isee (non è un condono fiscale quindi qualcosa dovrete pagare !) :
16% delle somme dovute con ISEE fino a 8.500 euro;
20% delle somme dovute con ISEE da 8.500,01 a 12.500 euro;
35% delle somme dovute con ISEE da 12.500,01 a 20.000 euro.
Quali debiti si possono chiudere ?
I debiti intestati a persone fisiche (escluse pertanto le società) dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 derivanti dall’omesso versamento a titolo di tributi e relativi interessi e sanzioni, INPS, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento.
Se non è possibile avvalersi del saldo e stralcio quale strada rimane ?
Può accadere che in diverse cartelle siano presenti debiti che rientrano nel “Saldo e stralcio” e altri no.
In questo caso è possibile presentare due dichiarazioni di adesione, una per il “Saldo e stralcio” e l’altra per la Definizione agevolata 2018 (chiamata tecnicamente “rottamazione-ter”).
Definizione agevolata
L’articolo 3 del D.L. n. 119/2018 prevede la Definizione agevolata dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 (la “rottamazione-ter”).
Chi aderirà dovrà versare l’importo residuo delle somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.
Per le multe stradali, invece, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.
Stralcio dei debiti fino a mille euro
L’articolo 4 del D.L. n. 119/2018 prevedeva “lo stralcio” dei debiti fiscali di importo fino a mille euro.
E’ stato pertanto disposto l’annullamento automatico delle cartelle, affidate all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, di importo residuo fino a mille euro, calcolato al 24 ottobre 2018 (comprensivo di capitale, interessi e sanzioni).
Una volta effettuato l’annullamento alla data del 31 dicembre 2018 risulterà lo stralcio nell’estratto che possiamo richiedere al Fisco.