‘Ius soli’ soft , la riforma pronta per passare alla Camera
Il testo della riforma per lo ‘ius soli’ e la cittadinanza italiana ai minori è pronto dopo le ultime modifiche volute da Ncd e Sd
Lunedì 28 settembre potrebbe essere la giornata giusta per veder approdare in aula alla Camera la riforma per concedere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati con il cosiddetto ‘Ius soli soft o temperato’ che ha passato anche la sua ultima fase in commissione Affari costituzionali.
Lo scoglio finale era rappresentato da alcune modifiche dell’ultima ora proposte con due emendamenti presentati da Ncd e Sd e volti a modificare il testo della riforma. Sono stati approvati in commissione e prevedono il vincolo del permesso di soggiorno di lunga durata ma anche l’obbligo della frequenza per i minori di 5 anni di almeno un ciclo scolastico.
Ecco perché adesso sulla riforma regna l’ottimismo, confermato anche dal deputato Khalid Chaouki, che ha seguito i lavori per il Partito Democratico: “Si tratta di una riforma importante per il futuro dell’Italia e quindi andava condivisa con il numero più ampio possibile di forze politiche. Per questo l’accordo di maggioranza è un ottimo risultato e mi auspico anche l’appoggio di parte della minoranza. Intanto c’è l’impegno di tutti sul fatto che l’impianto resti invariato del testo rimanga invariato”.
Chaouki (deputato) conferma le modifiche dell’ultima ora: “Siamo stati d’accordo sull’introduzione del obbligo di almeno cinque anni di frequenza di un ciclo scolastico per i minori che richiedono la cittadinanza italiana e abbiamo anche deciso di introdurre tra i criteri per l’accettazione della domanda anche il possesso del permesso di soggiorno di lunga durata. Sono criteri coerenti con il principio che prevede una stanzialità della famiglia in Italia perché la frequenza dei minori a scuola è la migliore testimonianza di quale sia l’inserimento effettivo nella comunità in cui tutti vivono, genitori e figli. Inoltre è una soluzione che va incontro alle richieste di tanti lavoratori in Italia e di tante associazioni”.
Unica voce fuori dal coro prima del passaggio in Aula è quella di Sel che per voce della sua deputata in Commissione Affari Costituzionali, Celeste Costantino, contesta le ultime modifiche: “Rappresentano un compromesso al ribasso rispetto a quanto era previsto nel testo base e renderà più complicato richiedere la cittadinanza. L’emendamento proposto da Ncd e approvato in Commissione prevede che il genitore straniero debba essere in possesso del permesso di soggiorno dell’Unione Europea di lungo periodo, ma le condizioni per ottenerlo sono molto complicate e tra i requisiti necessari figurano anche particolari condizioni economiche e standard abitativi penalizzanti”.
Sel propendeva per lo ius soli puro, ossia chi nasce sul territorio italiano ne diventa automaticamente cittadino, ma il testo approdato in Camera è diverso.