8 consigli per scegliere un legale per la pratica di cittadinanza
Spesso leggo sui social network dubbi legittimi sulla scelta dell’avvocato per la cittadinanza italiana a cui affidare la propria pratica di cittadinanza.
Vi dico il mio consiglio perché ho dalla mia parte una decina di anni dietro questa tipologie di pratiche, da quando le domande di cittadinanze si presentavano con la modulistica A e B con il modello cartaceo, al passaggio al modello informatizzato tramite Portale Cittadinanza e alla recente modifica con lo SPID cittadinanza.
1° Affidatevi a un esperto del settore immigrazione
La legge sulle cittadinanze cambia continuamente, prima il Ministro Salvini ha messo mano sulla tempistica di conclusione delle procedure (4 anni !) e nuovi paletti sulla lingua italiana oltre alla possibilità di revoca dello status civitatis, poi la riforma Lamorgese dai 2 ai 3 anni di attesa.
Quindi 1° punto affidatevi a un avvocato immigrazionista che si occupa regolarmente di questa materia.
2° L’avvocato può sollecitare e consigliare al meglio
Secondo punto: l’avvocato non fa miracoli (e a meno che non trovate un “maneggione” una strada “storta” che porta inevitabilmente alla “galera”: forse avete letto recentemente delle 1500 domande di cittadinanza sotto indagini ?)
.. ma può fornire buoni consigli, accompagnare nel percorso che porta al passaporto italiano e sollecitare i pareri della Questura e degli uffici periferici, impostare correttamente la pratica di naturalizzazione.
3° Domandare per Voi la riabilitazione per le condanne penali
Il legale può avviare la riabilitazione penale o ad esempio o l’estinzione del reato. Secondo la legge attuale di cittadinanza L. 5 febbraio 1992 n. 91 “solo la riabilitazione fa cessare gli effetti preclusivi della condanna”.
4° Scegliete uno Studio Legale vicino a Voi
Terzo punto. Gli avvocati non possono stare continuamente al telefono in quanto scrivono atti, lettere, ricorsi e hanno frequenti colloqui informativi con i clienti.
Quindi cercate uno Studio Legale vicino a voi in cui potete recarvi per avere aggiornamenti (se abitate a Bari e scegliete un avvocato di Milano, poi non vi lamentate se non risponde o dovete fare 1000 km per essere ricevuti).
5° Pagate in acconti per le fasi che riuscite a superare
Come ben sapete la pratica di cittadinanza è fatta di più fasi.
Quarto punto. Un buon compromesso nel pagamento del compenso è di pagare in acconti per le singole fasi superate, ma non subito tutta la cifra del lavoro (la strada che porta al passaporto italiano come si sa è lunga)
6° Sfatiamo un mito
Sfatiamo un mito : non è possibile per gli avvocati accedere internamente al Ministero dell’Interno (il Viminale è accessibile solo al personale preposto), ma si usa l’accesso agli atti tramite le Prefetture o i mezzi tipici di questo Dicastero (raccomandate, email pec, telefono, ricorsi).
Quindi difficilmente un avvocato di Roma sarà avvantaggiato rispetto a un avvocato di Torino come di Milano.
7° Il legale può aiutarvi in caso di preavviso di rigetto 10 bis
In caso riceviate un preavviso di rigetto per mancanza di redditi sufficienti, o reati ostativi, o per mancata integrazione, lo Studio legale può aiutarvi nel superare questa fase.
8° L’avvocato può attivare il Tribunale Amministrativo Tar
Decorso il termine di conclusione della procedura di concessione della cittadinanza, il legale può ricorrere al TAR contro il silenzio della Pubblica Amministrazione.
E’ uno strumento efficace per ottenere la cittadinanza tramite la sentenza di un Giudice.
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