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Contributi inps domestici, calcolo dei contributi di badanti e colf

avvocato Angelo Massaro 0 463

Colf e contributi INPS scadenze

La contribuzione dei lavoratori domestici viene scadenzata in quattro momenti:

  • dal 1° al 10 aprile, per il primo trimestre;
  • dal 1° al 10 luglio, per il secondo trimestre;
  • dal 1° al 10 ottobre, per il terzo trimestre;
  • dal 1° al 10 gennaio, per il quarto trimestre.

I versamenti contributivi inps possono infine essere effettuati tramite questi canali:

  • dalla sezione Pagamento dei lavoratori domestici del sito Inps
  • presso banche, uffici postali e altri istituti di pagamento (anche denominati PSP – Prestatori di Servizi di Pagamento), aderenti al circuito PagoPA;
  • punti vendita Sisal o Lottomatica.

Nuovi contributi INPS per colf, badanti e baby sitter nel 2025

La circolare INPS 29/2025 aggiorna gli importi contributivi per i lavoratori domestici, con variazioni legate all’adeguamento ISTAT. Previsto anche un incentivo per chi sceglie di posticipare la pensione.

La circolare inps n. 29 del 30 gennaio 2025 ha aggiornato i valori dei contributi per colf, baby sitter e badanti, in seguito alla variazione dell’indice istat dei prezzi al consumo (+0,8%). Di seguito, un riepilogo delle principali novità, comprese le fasce retributive aggiornate, gli esoneri contributivi e il nuovo incentivo per il posticipo della pensione.

Contributi addizionali ed esoneri contributivi

I datori di lavoro domestico devono continuare a versare il contributo addizionale dell’1,40% per i contratti a tempo determinato. restano inoltre confermati alcuni esoneri contributivi, tra cui:

  • Esonero dal contributo cuaf (cassa unica assegni familiari) nei casi di rapporto di lavoro tra coniugi o tra parenti entro il terzo grado conviventi.
  • Riduzione del contributo cuaf per chi versa un’aliquota superiore allo 0,8%.
  • Esonero su cuaf (0,48%), maternità (0,24%) e disoccupazione (0,28%) per datori di lavoro domestico che versano contributi per il finanziamento degli assegni familiari.
  • Esenzione dal contributo addizionale dell’1,40% per i lavoratori assunti a tempo determinato in sostituzione di lavoratori assenti.

Importi contributivi 2025

i contributi per l’anno 2025 vengono calcolati sulla base della retribuzione oraria, distinguendo tra importi con e senza cuaf. per i rapporti di lavoro con più di 24 ore settimanali, si applica una riduzione contributiva.

Ecco la tabella aggiornata:

  • fino a 9,48 €: 1,68 € (con cuaf) / 1,69 € (senza cuaf)
  • da 9,48 € a 11,54 €: 1,89 € (con cuaf) / 1,90 € (senza cuaf)
  • oltre 11,54 €: 2,30 € (con cuaf) / 2,32 € (senza cuaf)
  • oltre 24 ore settimanali: 1,22 € (con cuaf) / 1,23 € (senza cuaf)

Incentivo contributivo al posticipo della pensione

Una delle principali novità introdotte dalla legge 207/2024 riguarda l’incentivo per il posticipo della pensione. I lavoratori domestici che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2025 potranno scegliere di rinunciare all’accredito contributivo della quota a loro carico relativa all’assicurazione generale obbligatoria (ago).

Questa decisione comporta che il datore di lavoro non dovrà più versare tale contributo all’inps e l’importo corrispondente verrà interamente riconosciuto in busta paga al lavoratore, aumentando il suo stipendio netto.

La misura in questione punta a incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa, offrendo un beneficio economico immediato ai lavoratori domestici che scelgono di rimandare il pensionamento.

Con questi aggiornamenti, il 2025 porta con sé importanti cambiamenti per il settore del lavoro domestico, con nuove fasce retributive, esoneri confermati e un’opportunità concreta per chi desidera continuare la propria professione oltre l’età pensionabile.

Vecchi contributi inps

Contributi colf e badanti 2023

Lo scorso 2 febbraio è stata pubblicata la circolare INPS numero 13 che va ad aggiornare gli importi dei contributi INPS dei lavoratori domestici 2023, per il periodo che va dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

L’importo addizionale pari all’1,4% sulla retribuzione si continua ad applicare per i rapporti di lavoro a tempo determinato, in modo tale da poter calcolare i contributi di colf e badanti. A quanto ammontano questi contributi?

Per calcolare con precisione i contributi dei lavoratori del settore domestico ci si può affidare al simulatore automatico dei contributi messo a disposizione dall’INPS: questo strumento va a determinare gli importi in base all’assunzione del lavoratore, ovvero se è a tempo determinato o indeterminato.

Per calcolare adeguatamente i contributi dei lavoratori domestici è opportuno indicare sul simulatore INPS alcuni parametri: il tipo di rapporto di lavoro, determinato o indeterminato; le ore di lavoro nel trimestre, dato che i contributi vengono pagati ogni trimestre; l’eventuale rapporto di parentela tra il lavoratore e il datore di lavoro; la retribuzione oraria o mensile in base alle retribuzioni tabellari previste dal contratto collettivo di lavoro domestico.

Una volta inseriti tutti questi dati il simulatore INPS andrà a calcolare la quota di contributi da pagare al lavoratore che spetta quindi al datore di lavoro e l’importo di cui beneficerà il lavoratore del settore domestico.

I contributi INPS dell’anno 2023

Grazie alle tabelle relative agli importi dei contributi INPS dell’anno 2023 pubblicate con la circolare, emerge che per i rapporti a tempo indeterminato si pagherà:

• fino a 8,92 – retribuzione convenzionale 7,90 = 1,58 euro di contributo orario
• da 8,92 a 10,86 euro – retribuzione convenzionale 8,92 = 1,78 euro contributo orario
• oltre 10,86 euro – retribuzione convenzionale 10,86 euro= 2,17 contributo orario
• per i rapporti di lavoro superiori a 24 ore settimanali – retribuzione convenzionale 5,75 euro = 1,15 euro contributo orario

Per quanto riguarda invece i rapporti a tempo determinato, l’importo dei contributi dei lavoratori domestici corrisponde a:

•1,69 euro di contributo orario – fino a 8,92 – retribuzione convenzionale 7,90,
•1,91 euro contributo orario – da 8,92 a 10,86 euro – retribuzione convenzionale 8,92;
•2,32 contributo orario – oltre 10,86 euro – retribuzione convenzionale 10,86 euro
•per i rapporto di lavoro superiori a 24 ore settimanali – retribuzione convenzionale 5,75 euro = 1,23 euro contributo orario

Ma quando sono previste le date di scadenza dei pagamenti dei contributi domestici per l’anno 2023?

Per il primo trimestre 2023 bisogna provvedere al pagamento entro il 10 aprile 2023, mentre per i contributi del secondo trimestre la data di scadenza è il 10 luglio 2023. Per il terzo trimestre l’ultimo giorno utile è il 10 ottobre 2023; infine, per il quarto trimestre i contributi vanno pagati entro il 10 gennaio 2024.

Simulazione calcolo contributi

E’ possibile simulare la spesa per badanti e colf al seguente link https://servizi2.inps.it/servizi/lavdomesticifrontend/SimulazioneCalcoloContributi/SimulazioneCCAnonContainer.aspx

Tabella contributi colf e badanti 2021 a tempo indeterminato:

Ore di lavoro settimanaliRetribuzione effettiva orariaContributo orario compresa CUAFContributo orario esclusa CUAFContributo orario dipendente
daA
Fino a 24 ore settimanali0 (*)8,101,431,440,36
8,119,861,621,630,41
9,879991,971,980,49
Prestazioni superiori a 24 ore settimanali09991,041,050,26

Tabella contributi colf e badanti 2021 a tempo determinato:

Ore di lavoro settimanaliRetribuzione effettiva orariaContributo orario compresa CUAFContributo orario esclusa CUAFContributo orario dipendente
daA
Fino a 24 ore settimanali08,101,531,540,36
8,119,861,731,740,41
9,879992,112,120,49
Prestazioni superiori a 24 ore settimanali09991,121,120,26

Nessun aumento per il 2021

Tutti i datori di lavoro che hanno a carico colf e badanti a libro paga, quest’anno sono esentati dal cambiamento dei contributi Inps a favore dei lavoratori domestici per via dell’inflazione negativa registrata dall’Istat.

Per tutto l’anno 2021 le misure saranno le stesse degli anni precedenti, come del resto ha spiegato anche l’Istituto nazionale di previdenza sociale recependo i dati sull’inflazione in Italia.

L’Istat, nella misura del -0,3%, ha evidenziato una variazione percentuale avvenuta sull’indice dei prezzi al consumo. Il che significa che i contributi non saranno interessati da alcun incremento, come previsto dalla legge.

A spiegare tale situazione è stata l’Inps con la circolare numero 9 del 25 gennaio 2021, al cui interno è stata data la conferma circa le fasce di retribuzione precedentemente approvate con la circolare n. 17 del 6 febbraio 2020. Con questa tabella è possibile calcolare i contributi che sono stati validi per l’anno 2021 per i lavoratori domestici.

È quindi dal mese di gennaio che abbiamo assistito ad un mantenimento costante dei corrispettivi contributivi. Rimane altresì valido l’esonero previsto dalla legge. È stata poi data la conferma, di una minore aliquota contributiva che i datori devono versare per l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) a titolo di contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) la qual cosa inficia sull’aliquota complessiva.

Per ciò che concerne il lavoro a tempo determinato, si applica ancora il contributo addizionale, ancora onere del datore di lavoro, per un importo dell’1,40% per la retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale). Tale contributo, si specifica, non viene applicato ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti.

Il calcolo dei contributi

Si precisa in tal sede come il calcolo dei contributi che il datore di lavoro è tenuto a pagare al suo collaboratore domestico cambia in base al contratto di lavoro. La somma da pagare è determinata convenzionalmente in base al fatto che il collaboratore domestico presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali.

Qualora l’orario di lavoro dovesse essere inferiore alle 24 ore settimanali, il contributo all’ora appartiene ad una diversa fascia di retribuzione. Viceversa, se l’orario dovesse essere ,aggiorna dei 24 ore settimanali, il contributo orario prescinde dalla retribuzione corrisposta ed è fisso per tutte le ore lavorate.

Una ulteriore caratteristica differenziale circa la generalità dei lavoratori dipendenti si collega al discorso delle aliquote di contribuzione,  che sono inferiori. L’aliquota IVS di finanziamento della gestione ha una misura del 17,4275% della retribuzione contro il 33% della generalità degli altri assicurati.

A questa percentuale va sommato anche il contributo Aspi (che è maggiore per i datori  che non ricevono contributi come CUAF, Cassa Unica Assegni Familiari) nonché la tutela INAIL e il Fondo per il TFR. Nell’insieme l’aliquota su cui vengono sommato contributi equivalente al 19,9675% della retribuzione convenzionale oraria.

A partire dall’anno 2013, in caso di rapporto di lavoro a tempo determinato, vi è stato riconoscimento di un contributo addizionale di finanziamento dell’Aspi, che viene versato dal datore di lavoro, per una percentuale  pari al 1,40%.

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