Decreto Flussi 2022, i moduli per inviare le domande

Decreto Flussi, i modelli per inviare le domande

Lo scorso 21 dicembre, con la firma del presidente Draghi, è stato finalmente approvato il Decreto Flussi, fortemente richiesto dagli imprenditori dei vari settori con forte carenza di manodopera e anche dalle associazioni di categoria.

Un Decreto che segna una svolta importante, dato che rispetto al precedente gli ingressi dei lavoratori stranieri nel nostro Paese vengono di fatto raddoppiati.

Il Decreto Flussi 2021 – già registrato alla Corte dei Conti e prossimo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, prevista per il 17 gennaio – consente infatti l’ingresso di 69.700 lavoratori stranieri, che andranno a dare respiro non solo al settore agroalimentare (senz’altro quello più sofferente) ma anche a quello edilizio e al settore turistico-alberghiero, oltre a quello degli autotrasporti e altri ancora.

All’interno del Decreto vengono chiariti tutti gli aspetti che riguardano l’invio delle domande (con le relative tempistiche) e anche la ripartizione delle quote.

Un altro aspetto molto importante che trova spazio all’interno del Decreto è quello relativo ai diversi modelli di domanda da inviare, in base alla tipologia dei lavoratori.

Ogni domanda, infatti, è caratterizzata da un modello diverso, contrassegnato da un codice ben preciso (va ricordato che il termine ultimo per la presentazione delle domande è stato fissato al 17 marzo 2022).

Prima di descrivere i vari modelli, è bene sottolineare che le domande vanno inviate sul sito https://nullaostalavoro.dici.interno.it: per accedere al sito e procedere all’invio delle domande è necessario essere in possesso di un’identità SPID, come chiarito nella circolare del Ministero dell’Interno n.3738 del 4 dicembre 2018.

Una volta dentro sarà quindi possibile procedere all’invio della domanda utilizzando una serie di moduli per le pratiche flussi a seconda della tipologia di lavoratori.

Tutti i modelli (e i chiarimenti)

I modelli A e B sono quelli destinati ai lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela. Se invece le domande riguardano la conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in permesso di lavoro subordinato sarà necessario affidarsi al modello VA.

I richiedenti che intendono inviare domanda per convertire il permesso di lavoro stagionale in lavoro subordinato dovranno invece optare per il modello VB; se invece l’obiettivo è inviare una domanda per la conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in lavoro autonomo il modello da utilizzare è quello contrassegnato dalla lettera “Z”.

Andando avanti, il Decreto stabilisce che i modelli LS sono quelli riservati alla conversione dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da uno stato membro dell’Unione Europea in permessi di lavoro subordinato; la conversione degli stessi permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo in permesso di lavoro subordinato domestico richiede invece l’utilizzo del modello LS1.

Infine, per la conversione dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da uno stato membro dell’Unione Europea in lavoro autonomo si deve optare per i modelli LS2.

Il modello BPS è invece quello riservato alla richiesta nominativa di nulla osta riservata all’assunzione di lavoratori che hanno preso parte a programmi di formazione e di istruzione nei Paesi d’origine.

Infine, il modello B2020 è quello che fa riferimento alla richiesta nominativa di nulla osta riservata all’assunzione di lavoratori da adibire nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e del turistico-alberghiero.

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