Lasciare il cane da solo a casa: in quali casi è reato?
Sempre più persone, al giorno d’oggi, si dotano di un animale di compagnia che li aspetta a casa. Un vero compagno d’avventure, che spesso diventa parte della famiglia.
Ma in alcuni casi si può verificare la situazione per cui si è costretti a lasciare l’animale da solo in casa, dato che non è sempre possibile portarlo con sé. Magari bisogna recarsi al lavoro, o a fare una visita medica, o si progetta un weekend fuori porta. In questi casi è bene sapere quando è possibile lasciare il cane a casa da solo, senza commettere reato.
Eh già, in quanto lasciare un animale da solo, non è di per sè un reato. Tuttavia, se l’animale viene sostanzialmente trascurato ed abbandonato, lasciato in condizioni di totale disinteresse, si può configurare il reato di maltrattamento di animale.
Quando si verifica il reato di abbandono di animale?
Allora in quali casi è lecito lasciare il cane da solo in casa, e quando invece si può rischiare una multa anche molto salata? Cerchiamo di fare chiarezza.
Come abbiamo detto, non esiste alcuna legge in Italia che impedisca di lasciare da solo l’animale domestico.
Di per sè, sarebbe una legge impraticabile: chiunque, prima o poi, ha necessità di allontanarsi da casa, magari per sbrigare una commissione di pochi minuti, ma anche potenzialmente per recarsi sul luogo di lavoro svariate ore. In nessuno di questi casi, spesso, è possibile portare con sé il proprio amico a quattro zampe.
E di certo non si può pensare che sia economicamente sostenibile dotarsi di una dog sitter per ogni giornata che si trascorre al lavoro.
Quando invece lasciare da solo il cane a casa può essere reato?
Il reato di abbandono, che si riferisce all’art. 727 del codice penale, è previsto per chi ‘abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività’. Si rischia l’arresto fino ad un anno, e un’ammenda da 1000 a 10mila euro.
La giurisprudenza ci aiuta a capire in quali casi si configura il reato
Perché si configuri il reato è necessario che il padrone abbia dimostrato trascuratezza e disinteresse nei confronti dell’animale. Insomma, non si verifica il reato di abbandono solo nei casi di distacco definitivo (come avviene per il triste fenomeno degli abbandoni prima delle vacanze).
Capiamo bene che quindi ogni singolo caso va valutato in concreto: bisogna vedere se, per il lasso di tempo in cui il padrone non è a casa, il cane è lasciato in condizioni di sofferenza e trascuratezza.
Capiamo bene che un conto è un cane abituato ad attendere il padrone da solo a casa per 9 ore al giorno, con riserve di cibo e di acqua per provvedere alle sue necessità.
Altro conto è un animale che venga sempre tenuto chiuso, senza cibo e acqua, con un padrone che si disinteressa totalmente delle sue necessità, specie se l’animale è malato o non è autosufficiente. In questi casi, si può anche sfociare nel maltrattamento di animali.
E che cosa succede se il cane lasciato solo si lamenta e abbaia sempre? In questi casi, si può rischiare di incorrere nel reato dell’art. 659 del codice penale, che punisce chi disturba le occupazioni o il riposo ‘non impedimento gli strepiti di animali’.
Capiamo che se un padrone lascia da solo il cane anche per motivi legittimi, ma l’animale non è abituato e in conseguenza abbaia in continuazione, questo può fargli rischiare di incorrere addirittura nel risarcimento dei danni per i vicini.
L’autorità giudiziaria può anche disporre il sequestro preventivo dell’animale in modo da metterlo al sicuro dal comportamento deleterio del padrone.
Sintesi a cura dello Studio legale
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