Nucleo ispettorato del lavoro di Imperia e della stazione di Sanremo svela un’organizzazione dedita al falso e alla truffa
Diventare colf in Italia tramite contratti fasulli, destinati a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno e beneficiare del sussidio di disoccupazione, dopo essersi fatti licenziare senza aver mai lavorato.
Si è conclusa l’indagine con gli avvisi di garanzia a Imperia e Sanremo con la supervisione del sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà.
Questa è la rocambolesca avventura che ha visto protagonisti 55 extracomunitari provenienti da Nord Africa, Pakistan e Turchia, che hanno ben pensato di farsi assumere come collaboratori domestici finendo indagati dalla Procura di Imperia per una serie di reati molteplici, dall’inosservanza delle norme sull’immigrazione, falso in atto pubblico e truffa aggravata.
Assegni familiari e disoccupazione indebitamente percepiti da extracomunitari
Gli aspiranti ‘colf‘, circa 30 uomini ed 8 donne, erano in realtà intenzionati a usufruire delle misure di sostegno economico senza prestare attività di alcun tipo al servizio delle cosiddette famiglie chiamanti, sono riusciti a ricevere assegni familiari per un totale complessivo di 25.000 Euro, prima di finire al centro di indagini coordinate dal nucleo Carabinieri che ha varato l’operazione Ombra, al fine di smascherare la tresca dei colpevoli una volta per tutte.
Indagine è scaturita dalla particolare scelta dei dipendenti da assumere
I sospetti iniziali, secondo quanto narrato dalle forze dell’ordine, sono ricaduti su una particolarità delle cosiddette ‘assunzioni’: il fatto che ad avanzare richiesta di colf fossero in larga parte uomini che ricercavano collaboratori domestici uomini, con una percentuale marginale di donne, un tratto valutato abbastanza atipico per la professione considerata.
Inoltre si trattava di datori di lavoro con redditi molto bassi, tali da non giustificare la necessità un collaboratore domestico.
News a cura dello Studio Legale
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