Accordo Italia-Serbia per la conversione delle patenti di guida: norme e procedure
Il 17 dicembre 2023 è entrato in vigore l’Accordo bilaterale tra Italia e Serbia, sottoscritto il 21 marzo 2023, riguardante il reciproco riconoscimento delle patenti di guida. Si tratta di un mezzo attraverso il quale rendere più agevole la conversione delle patenti tra i due Paesi, così da raggiungere un buon livello di cooperazione amministrativa e garantire la mobilità internazionale.
L’Accordo tra Italia e Serbia per il riconoscimento delle patenti di guida è pienamente conforme al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD – UE 2016/679). Tuttavia, poiché la Repubblica di Serbia non è destinataria di una decisione di adeguatezzada parte della Commissione Europea, è stato necessario integrare l’Accordo con specifiche misure di protezione per il trasferimento dei dati personali tra le autorità competenti di entrambi i Paesi.
Questa integrazione è formalizzata attraverso un allegato tecnico, individuato all’articolo 10 dell’Accordo. Tale documento disciplina il trattamento e il trasferimento dei dati, garantendo che vengano gestiti nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, minimizzazione e sicurezza, in linea con le normative europee. Ecco quali sono norme e procedure.
Durata, campo di applicazione e requisiti per la conversione
L’Accordo sarà valido fino al 17 dicembre 2028 e permette a coloro che sono detentori di patenti serbe di poter ottenere una patente italiana del medesimo valore, purché vantino precisi requisiti. Allo stesso modo, i cittadini italiani possono ottenere una patente serba purché ci siano le medesime disposizioni.
I titolari di patente serba devono soddisfare alcuni criteri specifici per richiedere la conversione presso gli Uffici della Motorizzazione Civile (UMC) italiani:
- la patente è convertibile solo se il titolare ha stabilito la propria residenza in Italia.
- è necessario che la patente serba sia in corso di validità al momento della richiesta.
- l’accordo si applica solo ai residenti in Italia da meno di sei anni.
La circolare ministeriale sulla patente serba
Limiti dell’accordo e procedura di conversione della patente serba
L’Accordo prevede anche alcune limitazioni. Ad esempio non si accettano richieste di conversione per patenti serbe ottenute dopo l’acquisizione della residenza in Italia. Allo stesso tempo non si possono convertire le patenti serbe derivanti dalla conversione di altre patenti estere non riconosciute dall’Italia.
La procedura di conversione richiede la presentazione di una documentazione completa presso gli UMC. Anzitutto bisogna avere la certificazione medica attestante i requisiti psicofisici. In secondo luogo occorre il certificato di validità e autenticità rilasciato dalla rappresentanza diplomatica serba, che include anche la traduzione ufficiale della patente.
Aspetti operativi e protezione dei dati personali
Un elemento fondamentale dell’accordo è la gestione della patente originale. Quest’ultima sarà ritirata al titolare solo al momento della consegna della patente italiana e successivamente restituita alle autorità serbe. Inoltre, in caso di dubbi, gli UMC potranno richiedere ulteriori verifiche presso la Rappresentanza diplomatica serba.
Un aspetto cruciale riguarda il trattamento dei dati personali in conformità al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
L’Accordo prevede una disciplina specifica per il trasferimento di tali dati tra le autorità italiane e serbe, garantendo il rispetto dei diritti dei cittadini. In conformità a queste disposizioni, l’interessato è tenuto a produrre un’informativa dettagliata sul trattamento dei propri dati personali, che includa l’indicazione delle finalità del trattamento, delle modalità di conservazione e dei soggetti autorizzati all’accesso.
Al contempo è d’obbligo sottoscrivere un’autorizzazione esplicita che consenta alle autorità italiane di trasferire i dati personali alle controparti serbe per gli scopi previsti dall’Accordo.
Questa informativa deve essere acquisita dagli UMC e trattenuta agli atti per garantire la tracciabilità e il rispetto delle normative vigenti. Tali misure sono finalizzate a tutelare i diritti dei cittadini coinvolti e a evitare trattamenti non autorizzati o incompatibili con le finalità dichiarate. Per rafforzare la protezione dei dati, l’Accordo prevede che:
- Le informazioni siano trasferite esclusivamente per via sicura e attraverso canali ufficiali.
- Le autorità italiane e serbe rispettino criteri rigorosi di verifica e archiviazione.
- Qualsiasi anomalia o utilizzo improprio dei dati sia immediatamente segnalato alle autorità competenti, in particolare alle rappresentanze diplomatiche serbe, che fungono da punto di contatto per eventuali verifiche aggiuntive.
Questa attenzione alla protezione dei dati personali rappresenta un passo fondamentale per garantire che i cittadini coinvolti nell’Accordo possano beneficiare dei vantaggi della conversione delle patenti senza compromessi sulla loro privacy.
Inoltre, l’introduzione di procedure armonizzate per il trattamento dei dati consente alle autorità italiane e serbe di operare in un quadro di mutua fiducia, riducendo al minimo i rischi legati alla gestione transfrontaliera delle informazioni sensibili.
La necessità di un certificato di validità e autenticità, unita agli obblighi di trasparenza e consenso, sottolinea come l’Accordo bilaterale sia stato strutturato non solo per favorire la mobilità internazionale, ma anche per rispondere a elevati standard di sicurezza giuridica e amministrativa
L’Accordo semplifica le procedure amministrative per i cittadini serbi e italiani, riducendo gli oneri burocratici. Al contempo, promuove la conformità con gli standard di sicurezza stradale e il riconoscimento reciproco delle competenze di guida.
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