Contratto badante: guida completa per il rapporto domestico di assistenza anziani
Il lavoro di assistenza alle persone quasi sempre delle badanti, viene regolato in Italia, in maniera molto dettagliata in virtù del contenuto del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL).
All’interno di questo documento ufficiale sono incluse delle norme ad hoc che concernono l’inquadramento, le mansioni, la retribuzione e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici.
È di fondamentale importanza che il datore di lavoro sappia offrire alla badante un impiego che la tuteli ma che tuteli anche sé stesso.
Di seguito cerchiamo di capire ed analizzare tutti gli aspetti principali del contratto per badante.
Inquadramento della badante: livelli e mansioni
L’inquadramento della badante è forse il primo elemento del CCNL, poiché va a descrivere quelle che sono le mansioni e i livelli di competenza che ogni lavoratrice può svolgere. Due sono i livelli principali previsti per le badanti che assistono persone non autosufficienti:
• Livello CS (Badante per persone non autosufficienti), destinato a badanti che assistono persone non autonome nello svolgimento delle attività quotidiane come l’igiene personale, la mobilità, la somministrazione dei pasti e la gestione di terapie non infermieristiche. La badante di livello CS lavora in maniera continuativa e si occupa anche di alcune mansioni domestiche, contribuendo così al benessere complessivo dell’assistito.
• Livello DS (Badante formata per persone non autosufficienti), pensato per le badanti formate, che hanno conseguito il diploma o hanno seguito corsi di formazione di almeno 500 ore. La badante di livello DS fornisce un’assistenza più qualificata, garantendo un servizio maggiormente professionale e specializzato. Tale figura è indicata soprattutto per chi necessita di un supporto di maggiore intensità e competenza.
Tipologie di contratto per badante
A seconda delle necessità dell’assistito e delle condizioni di lavoro della badante cambia il tipo di contratto. In merito alla tipologia, il CCNL prevede queste figure:
• Badante Convivente: è la lavoratrice che vive con l’assistito e svolge il proprio servizio in un arco temporale di 54 ore settimanali, distribuite in 10 ore al giorno per 5 giorni e in 4 ore per il sesto giorno. Il datore di lavoro garantisce vitto e alloggio, più retribuzione stabilita. Si tratta di una soluzione consigliata per assistiti che richiedono una presenza costante.
• Badante Ad Ore: La badante ha un tot di ore giornaliere o settimanali, a seconda delle necessità dell’assistito. Questa modalità è più flessibile e adatta a situazioni in cui l’assistenza continua non è indispensabile. Da notare che il contratto part-time non è consentito per le badanti che assistono persone non autosufficienti.
Retribuzione della Badante
La retribuzione minima della badante è inclusa nelle tabelle del CCNL e varia in funzione del livello d’inquadramento, delle ore di lavoro e della qualifica. Per il 2024, le retribuzioni minime sono stabilite come segue:
• Livello CS: 1.127,04 euro mensili per le badanti conviventi che assistono persone non autosufficienti.
• Livello DS: 1.392,21 euro mensili per le badanti formate e conviventi.
• Retribuzione a Ore: Le badanti non conviventi percepiscono una retribuzione oraria compresa tra 7,83 e 9,41 euro, a seconda del livello di inquadramento.
Da non trascurare l’esistenza di un’indennità aggiuntiva per le badanti che prestano servizio per più di una persona non autosufficiente nella stessa abitazione. Questo supplemento riconosce l’impegno e il carico di lavoro extra che comporta il supporto a più persone.
Oneri del datore di lavoro
Oltre alla retribuzione ordinaria, il datore di lavoro ha ulteriori oneri e doveri verso la sua dipendente. Anzitutto deve versare regolarmente i contributi INPS, calcolati in base alla retribuzione e alle ore di lavoro della badante. I contributi includono anche una quota destinata all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
Inoltre, sono obbligatori i versamenti alla Cassacolf, che seguono le stesse scadenze previste per l’INPS e assicurano una copertura previdenziale per il lavoratore domestico.
Da non trascurare poi la tredicesima, ovvero una mensilità aggiuntiva a cui la badante ha diritto, solitamente corrisposta nel mese di dicembre. Si tratta di una quota supplementare proporzionata ai mesi di lavoro svolti durante l’anno. Nel caso di badanti conviventi, la tredicesima comprende anche una monetizzazione dell’indennità per vitto e alloggio.
La badante ha diritto a 26 giorni di ferie all’anno. Durante le ferie, il. datore di lavoro è tenuto a corrispondere una retribuzione pari a 1/26 della retribuzione mensile per ogni giorno di ferie goduto. Questo diritto è irrinunciabile e deve essere garantito ogni anno.
Si ricorda infine che a conclusione del rapporto di lavoro, la badante ha diritto a ricevere il TFR, calcolato in base alla retribuzione percepita durante il periodo di lavoro.
Il TFR rappresenta una forma di compenso differito che viene accumulato negli anni di servizio e che va corrisposto alla fine del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla ragione della sua cessazione.
Nei giorni riconosciuti come festivi dalla legge italiana (come Natale, Pasqua e Festa della Repubblica), alla badante spetta un giorno di riposo retribuito. Nel caso in cui sia richiesta la sua presenza durante un giorno festivo, il datore di lavoro deve corrispondere una maggiorazione della retribuzione o, in alternativa, concedere il riposo compensativo in un’altra giornata.
Considerazioni finali
Gestire il rapporto di lavoro con una badante richiede una conoscenza approfondita delle normative previste dal CCNL.
Per i datori di lavoro, rispettare queste regole significa non solo operare in conformità alla legge, ma anche assicurare condizioni di lavoro eque e dignitose per le badanti, spesso impegnate in mansioni delicate e di alta responsabilità.
Garantire i giusti diritti a chi svolge questo lavoro consente anche di creare un ambiente di fiducia reciproca, essenziale per una collaborazione duratura e soddisfacente. La corretta gestione del contratto e il rispetto degli obblighi previsti costituiscono non solo un dovere legale, ma anche un riconoscimento del valore umano e professionale che le badanti offrono quotidianamente nella cura dei nostri cari.