Chi paga la badante in malattia

Badante in malattia: che cosa fare?

I lavoratori domestici, come tutti gli altri lavoratori, se sono inquadrati regolarmente in un rapporto di lavoro con la disciplina del CCNL del lavoro domestico, hanno diritto a particolari tutele in caso di malattia.

Pensiamo al caso, non così raro, della badante o del lavoratore domestico che improvvisamente si ammali e che di conseguenza non possa svolgere il lavoro. Se avete assunto un lavoratore domestico o una badante per assistere una persona anziana o con disabilità, sapete quanto è importante la sua presenza quotidiana presso il luogo di lavoro.

Ma quali sono i diritti del lavoratore secondo il CCNL lavoro domestico nell’ipotesi in cui egli si ammali? Ecco tutto quello che dovete sapere se il badante o la colf si ammala.

Quando la badante si ammala

Si parla di malattia del dipendente in relazione a quei casi di alterazione dello stato di salute del dipendente, che gli impedisce di svolgere il proprio lavoro. Anche il CCNL del lavoro domestico disciplina l’ipotesi dei diritti del lavoratore in malattia.

In sostanza, come anche per gli altri lavoratori, anche la badante, la colf e in generale il lavoratore domestico ha diritto di assentarsi dal lavoro in ipotesi di insorgenza di una malattia, purché sussista la certificazione del medico.

In sostanza, il lavoratore domestico ammalato ha diritto a non recarsi sul posto di lavoro, per qual è la durata di tempo certificato dal medico curante nella sua prognosi di malattia.

Chi paga il lavoratore domestico in malattia

Ma a chi spetta retribuire il lavoratore domestico che si trova in malattia? Cosa prevede il CCNL del lavoro domestico nell’ipotesi in cui la badante si ammali?

Il contratto collettivo nazionale prevede che la badante venga retribuita, nel periodo di malattia, dal datore di lavoro, per un numero di giorni che dipende dalla sua anzianità di servizio. Vediamo qui la dettaglio qual è l’indennità economica da malattia e per quanti giorni deve essere corrisposta dal datore di lavoro.

  • Nell’ipotesi in cui la badante abbia massimo sei mesi di anzianità di servizio, il datore di lavoro corrisponde il 50% della retribuzione dal primo al terzo giorno di assenza, e il 100% della retribuzione dal quarto al ottavo giorno di assenza. Come è possibile desumere, la retribuzione è per massimo otto giorni di assenza per malattia.
  • Se la badante ha una anzianità di servizio che va da 6 mesi a due anni, la retribuzione sarà per massimo di 10 giorni, anche in questo caso dal quarto all’ottavo giorno spetta il 100% della retribuzione.
  • Infine, se la badante ha più di due anni di servizio alle spalle, verrà retribuita per massimo 15 giorni di assenza dal lavoro secondo le percentuali indicate.

Non dimentichiamo che il lavoratore domestico ha diritto anche al periodo di comporto con conservazione del rapporto di lavoro durante la malattia, per 10 giorni di calendario se ha anzianità di servizio fino a sei mesi, 45 giorni di calendario se l’anzianità è fino a due anni, 180 giorni di calendario se l’anzianità è oltre due anni. I periodi indicati vanno raddoppiati in caso in cui la malattia sia oncologica.

Guida a cura dello Studio Legale

avvocati studio legale Imperia Sanremo
Studio legale in Imperia, via Giorgio Des Geneys 8

Costo dell’avvocato per seguire una vertenza domestici ? Chiedi un preventivo..

    Il tuo nome

    La tua email

    Città

    Il tuo messaggio


    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    error: Content is protected !!