Il ruolo del consulente legale: percorso formativo, attività principali e retribuzione, la guida completa
Dall’iter di studi alle responsabilità quotidiane: tutto quello che c’è da sapere sulla carriera del consulente legale e sulle prospettive economiche del settore.
Il consulente legale: chi è e quali competenze servono
Il ruolo di consulente legale è una valida alternativa per chi desidera lavorare nell’ambito giuridico senza necessariamente intraprendere la carriera forense.
Questa figura può supportare aziende, enti pubblici e privati cittadini offrendo una consulenza che permetta di risolvere questioni legali evitando, quando possibile, di ricorrere al tribunale. Ma in cosa consiste esattamente questa professione e come si può intraprendere?
Di cosa si occupa un consulente legale?
Il consulente legale si occupa sostanzialmente di offrire indicazioni su come affrontare problematiche di natura giuridica. Il primo passo è esaminare la situazione legale del cliente, identificando le norme applicabili. In seguito, effettua un’analisi dettagliata dei precedenti giuridici, individuando una soluzione che possa soddisfare le esigenze del cliente.
Tra le sue competenze rientra la capacità di presentare soluzioni alternative che non comportino l’avvio di procedimenti legali, un aspetto che risulta utile per aziende e privati che desiderano evitare i costi e i tempi del tribunale.
Il percorso di studi e le competenze necessarie
Diventare consulente legale richiede innanzitutto una formazione accademica in ambito giuridico. La scelta del percorso universitario più comune è una Laurea in Giurisprudenza o in Scienze dei Servizi Giuridici, a cui spesso segue un’ulteriore specializzazione, come un Master in ambiti specifici del diritto.
Codice ATECO del consulente legale
Codice ATECO avvocato 69.10.10
Avvocato libero professionista e studio legale: ATECO 69.10.10 Attività degli studi legali
Codice ATECO della consulenza legale è 70.22.09 e comprende:
- Consulenza, orientamento e assistenza operativa ad imprese private e al settore pubblico;
- Consulenza gestionale e consulenza direzionale: politica e strategia aziendale e di pianificazione, organizzazione, efficienza e controllo, gestione dell’informazione, sviluppo e ristrutturazione aziendale, ecc.;
- Consulenza in materia di gestione finanziaria: predisposizione di metodi o procedure contabili, programmi di contabilizzazione delle spese, procedure di controllo di bilancio;
- Gestione tecnico-finanziaria degli scambi ed investimenti internazionali;
- Consulenza in materia di gestione del marketing: analisi e formulazione di una strategia di marketing, formulazioni di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicità e distribuzione, design , ecc.;
- Consulenza in materia di gestione delle risorse umane: politiche, pratiche e procedure nel campo delle risorse umane; reclutamento, compensi, benefici, misurazione e valutazione delle prestazioni; adeguamento ai regolamenti governativi nell’ambito della salute, della sicurezza, delle retribuzioni e dell’equità di trattamento dei lavoratori, ecc.;
- Consulenza in materia di gestione della produzione: miglioramento delle procedure e sistemi di produzione, automazione del processo di produzione, sicurezza, vigilanza e protezione degli impianti;
- Consulenza ed assistenza per il conseguimento di certificazioni di qualità;
- Consulenza marketing;
- Consulenza sulle fasi di avvio di un’impresa (start up)
Competenze trasversali necessarie
Oltre alla preparazione accademica, vi sono alcune competenze trasversali essenziali per chi vuole svolgere questa professione:
– Memoria e attenzione al dettaglio: una buona memoria e l’abilità di cogliere i dettagli sono fondamentali per poter consultare e interpretare correttamente norme e regolamenti.
– Curiosità e ricerca continua: per stare al passo con le evoluzioni normative, è importante mantenere una costante curiosità e una predisposizione all’apprendimento.
– Intuizione e problem-solving: una delle qualità di un buon consulente è la capacità di trovare soluzioni pratiche, anche in situazioni complesse o potenzialmente conflittuali.
– Comunicazione e intelligenza emotiva: al fine di spiegare concetti legali complessi in modo comprensibile e per gestire con tatto situazioni delicate.
Differenze tra avvocato e consulente legale
Sebbene entrambi abbiano una formazione in diritto, il consulente legale non è necessariamente iscritto all’albo forense e, di conseguenza, non può rappresentare i clienti in tribunale.
L’avvocato è abilitato a patrocinare cause in aula, mentre il consulente legale si concentra esclusivamente sulle attività di consulenza e supporto fuori dal tribunale, conosciute come attività stragiudiziali.
Ambiti di lavoro di un consulente legale
Il consulente legale può operare in vari contesti e settori, tra cui:
Aziende Private
In un’azienda, il consulente legale si occupa principalmente di diritto civile, commerciale e societario, supportando le operazioni aziendali e garantendo il rispetto delle normative vigenti.
È coinvolto anche in questioni di diritto del lavoro, amministrativo e della privacy, svolgendo un ruolo essenziale nella gestione dei contratti e nella protezione dei dati aziendali.
Pubblica Amministrazione
Molti enti pubblici necessitano di consulenze specialistiche per gestire procedure disciplinari, appalti, e questioni legate alla trasparenza amministrativa.
Il consulente può redigere atti, fornire supporto nella risoluzione di controversie interne e aiutare l’ente a muoversi all’interno delle complesse normative del settore pubblico.
Studi legali e consulenza autonoma
Lavorare come libero professionista consente al consulente legale di gestire una propria clientela e offrire consulenze personalizzate.
I clienti possono variare da privati che necessitano di assistenza su contratti o successioni a piccole imprese che hanno bisogno di consulenza per le normative commerciali e fiscali.
Consulenza per privati
La consulenza legale per privati è pensata per offrire un supporto professionale su questioni legali che riguardano la vita quotidiana, come contratti, eredità, proprietà, rapporti con vicini e altre situazioni potenzialmente problematiche.
In questo contesto, il consulente legale aiuta il cliente a comprendere diritti e doveri, offrendo consigli pratici e soluzioni mirate per affrontare ogni situazione con maggiore sicurezza.
Organizzazioni No Profit e attività pro bono
Parte dei consulenti legali sceglie di offrire la propria competenza a enti benefici e associazioni no profit. Questi incarichi vengono svolti a titolo gratuito, rappresentando un modo per mettere le proprie competenze al servizio della comunità. Il lavoro pro bono permette di costruire relazioni professionali, acquisire esperienza e contribuire al benessere collettivo.
Il consulente legale nell’era digitale
Con la diffusione delle nuove tecnologie, anche la professione del consulente legale sta vivendo una trasformazione. Grazie a strumenti di comunicazione avanzati e piattaforme digitali, i consulenti legali possono gestire casi e fornire assistenza a clienti da remoto.
Svolgere la consulenza online richiede una buona padronanza dei software di videoconferenza e dei sistemi di gestione documentale, oltre a un approccio flessibile e dinamico.
Opportunità di crescita e carriera
Le opportunità di avanzamento nel campo della consulenza legale sono numerose, soprattutto per chi lavora in ambito aziendale. Il ruolo di consulente può evolversi verso posizioni di maggior responsabilità, come quello di giurista d’impresa o legal manager.
Queste figure, oltre a offrire un supporto strategico nelle decisioni aziendali, godono generalmente di una retribuzione più elevata rispetto ai consulenti junior.
Come iniziare una carriera da consulente legale
Per entrare nel mondo della consulenza legale, è essenziale presentarsi con un curriculum solido e una lettera motivazionale che evidenzi le competenze e le esperienze rilevanti.
Durante il colloquio, è utile mostrare una buona preparazione rispetto alle dinamiche aziendali e dimostrare interesse nel settore specifico in cui si intende lavorare.
Chi cerca uno stipendio più alto e maggiori benefici può orientarsi verso grandi aziende o enti internazionali, mentre chi preferisce l’indipendenza può scegliere la libera professione.
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