Guida completa all’assegnazione delle case popolari 2024
Come avviene l’assegnazione delle case popolari? Quali sono i requisiti per poter richiedere l’alloggio? C’è un canone di locazione da versare? Scopri questo e tanto altro sull’assegnazione delle case popolari 2024 leggendo la nostra guida completa e aggiornata.
Le case popolari, note anche come alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) e Iacp (Istituto autonomo case popolari), sono immobili di proprietà pubblica destinati a famiglie e cittadini con risorse finanziarie limitate. Queste abitazioni vengono concesse alle persone che soddisfano determinati requisiti di reddito, offrendo loro la possibilità di beneficiare di un alloggio a un costo di affitto notevolmente inferiore rispetto al mercato immobiliare convenzionale.
Una grande opportunità in un momento così economicamente difficile dedicata a coloro che hanno limitate possibilità in fatto di potere d’acquisto.
C’è però che dire che ottenere una di queste abitazioni non è sempre facile, dato che la disponibilità di immobili è limitata e la costruzione di nuove unità procede lentamente, il tutto unito al fatto che la mole di richieste è davvero molto vasta.
La domanda per la casa popolare
La procedura per richiedere una casa popolare non è difficile, è però importante sapere come fare. Questa coinvolge principalmente il Comune di residenza del richiedente, che solitamente delega la gestione delle case popolari agli Iacp (Istituti autonomi per le case popolari) o alle Ater (Aziende territoriali per l’edilizia residenziale). È necessario presentare la domanda al Comune, il quale seguirà il processo in collaborazione con l’Ater.
Ovviamente è necessario rispettare i requisiti stabiliti per l’assegnazione, di cui parleremo tra poco in maniera approfondita, e controllare la presenza di bandi di assegnazione attivi. Questo può essere fatto consultando il sito web del Comune o utilizzando i vari servizi di assistenza al cittadino, come i call center, gli sportelli comunali o gli indirizzi email dedicati.
La pubblicazione di un bando di assegnazione è un prerequisito fondamentale, poiché senza di esso i cittadini non possono presentare domanda. Pertanto, rimanere informati sulle procedure e i tempi per la presentazione delle domande è essenziale per coloro che cercano un alloggio popolare.
I requisiti
I requisiti per l’assegnazione delle case popolari nel 2024 possono variare leggermente da un Comune all’altro, ma ci sono alcuni criteri comuni che di solito vengono applicati in tutti i bandi di assegnazione. Tuttavia, si raccomanda sempre di fare riferimento esclusivamente da quanto previsto nello specifico all’interno del bando del Comune presso cui si intende fare richiesta.
Prima di tutto, il richiedente non deve possedere un altro alloggio, e se ne possiede altri, devono essere inadeguati alle esigenze della sua famiglia o troppo distanti dai luoghi di interesse. Inoltre, non deve aver subito sfratti da altre case popolari o avervi occupato abusivamente negli ultimi cinque anni.
Il richiedente può presentare la richiesta solo nel Comune in cui ha la residenza mentre per quanto concerne la cittadinanza, anche se non necessariamente cittadino italiano, può essere eleggibile se cittadino europeo o immigrato extracomunitario con regolare permesso di soggiorno.
Il reddito del richiedente e dei membri della sua famiglia deve essere inferiore o uguale al reddito massimo stabilito dal bando. Questo limite varia in base al numero di persone nel nucleo familiare. Ad esempio, una coppia che guadagna 3.000 euro al mese potrebbe essere considerata benestante se presa singolarmente, ma se ha dieci figli, il reddito potrebbe non essere sufficiente a coprire tutte le spese familiari. C’è poi da tener conto del fatto che la presenza di figli minori o con disabilità può influenzare ulteriormente i requisiti reddituali.
Cosa allegare alla domanda
Per ottenere una casa popolare, oltre alla domanda standard da presentare al Comune, è richiesto di allegare diversi documenti funzionali all’accettazione della stessa.
Tra questi documenti ci sono una copia del documento di identità del richiedente, che serve per confermare l’identità della persona che fa richiesta, una marca da bollo, il cui importo è determinato dal Comune e deve essere pagata per formalizzare la domanda ed infine le dichiarazioni ISE-erp e ISEE-erp.
La graduatoria e i costi
Una volta presentata la domanda, l’ente responsabile delle assegnazioni raccoglie tutte le richieste ricevute e le valuta per creare una graduatoria dei beneficiari.
Questa graduatoria viene poi resa pubblica sul sito internet del Comune o in apposite aree fisiche destinate all’informazione alla cittadinanza. Quando le case popolari sono pronte e disponibili, l’ente locale contatta i beneficiari in base alla graduatoria stabilita.
Una volta assegnata la casa popolare, il beneficiario deve corrispondere un canone d’affitto mensile a prezzi vantaggiosi che variano da zona a zona. Ad esempio, per un bilocale, il canone d’affitto mensile solitamente si attesta intorno ai 50 euro mentre per un quadrilocale, il canone può arrivare a 200 euro al mese.
Il riscatto della casa popolare
Il riscatto della casa popolare consente agli assegnatari di diventare proprietari dell’immobile ottenuto tramite l’assegnazione pubblica. Questo processo richiede il rispetto di vari requisiti, come aver mantenuto l’assegnazione per almeno cinque anni, essere in regola con i pagamenti dell’affitto, soddisfare i limiti di reddito massimo e possedere la cittadinanza italiana, europea o un regolare permesso di soggiorno.
Inoltre, in caso di vendita successiva, l’Ater ha il diritto di prelazione sull’immobile. Il proprietario non può vendere l’immobile per almeno 10 anni dall’acquisto o fino a quando non ha estinto completamente il prezzo di acquisto.
E’ consigliabile affidarsi a un avvocato per le case popolari per la procedura
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