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Come avere una casa popolare urgente a Milano

avvocato Angelo Massaro 0 605

Edilizia popolare a Milano: cosa fare per ottenere un alloggio in breve tempo

Tra i costi della vita sempre più alti e le difficoltà nel trovare lavoro, sono in aumento i nuclei familiari che non possono sostenere la spesa di un affitto, in particolare nel capoluogo lombardo dove i prezzi sono inaccessibili per molti. Vediamo chi può richiedere un alloggio popolare, come fare e quali sono le tempistiche.

Cosa sono le case popolari

Le case popolari sono appartamenti destinati a persone che si trovano in condizioni economiche e sociali difficili, tali da non permettere loro di accedere al mercato immobiliare privato che negli ultimi tempi è caratterizzato da un aumento dei prezzi decisamente fuori misura soprattutto nelle città più grandi sia per quanto riguarda il canone di locazione e sia per quanto riguarda i costi della compravendita di immobili.

Per ottenere un alloggio popolare, è necessario seguire una precisa procedura che consiste prima di tutto nell’iscriversi a un bando, il quale determina chi può beneficiare di queste abitazioni. In situazioni di necessità urgente, occorre verificare i requisiti specifici previsti dalla normativa locale, poiché possono variare da città a città.

Chi può richiedere una casa popolare a Milano

Come accennato, le case popolari sono residenze destinate a soggetti in difficoltà per permettere loro di avere accesso ad un immobile a prezzi calmierati. Dunque, non tutti possono ottenere tale beneficio, anzi le liste sono spesso lunghe e talvolta anche chi rispetta tutti i requisiti potrebbe ritrovarsi ad aspettare diverso tempo prima dell’assegnazione dell’alloggio.

Per richiedere una casa popolare si richiede il rispetto di alcuni specifici requisiti che possono leggermente variare da Comune a Comune, vediamo nel dettaglio la regolamentazione prevista dal Comune di Milano per chi necessita di un alloggio in tempi brevi.

I requisiti generali sono:

  • Residenza: È necessario avere la residenza nel comune di Milano ed avere residenza anagrafica o svolgere un’attività lavorativa nella Regione Lombardia al momento della presentazione della domanda.
  • Cittadinanza: È richiesta la cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione Europea, ma possono accedere al servizio altresì anche coloro che possiedono un permesso di soggiorno UE di lungo periodo e gli stranieri con regolare permesso di soggiorno.
  •  Situazione economica equivalente: L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per il 2021 deve essere non superiore a 16.000 euro, per gli anni seguenti è bene consultare il bando in quanto potrebbe variare leggermente.
  • Valore Patrimoniale: Il valore patrimoniale (immobiliare e mobiliare) deve rimanere entro i 22.000 euro.
  • Assenza di Proprietà Immobiliare: Non si devono possedere immobili o altri diritti reali di godimento su immobili.
  • Decadenza da Alloggi Sociali: Non si devono essere stati assegnati alloggi sociali nei 5 anni precedenti alla domanda, nei quali sia stata dichiarata la decadenza o l’annullamento.

Le caratteristiche del nucleo familiare

In aggiunta ai requisiti generali, è importante analizzare le caratteristiche del nucleo familiare richiedente. Le situazioni ammissibili includono:

  • Assenza di un alloggio: Il richiedente deve essere privo di un alloggio e deve esserci la necessità di possedere una sistemazione abitativa con carattere di urgenza.
  • Sfratto: Si ammette il soggetto che debba lasciare l’alloggio attuale a seguito di un provvedimento esecutivo di sfratto ma solo per situazioni di finita locazione o di morosità incolpevole.
  • Abbandono per sfratto: Vale per il soggetto che abbia lasciato l’alloggio nei 6 mesi precedenti la domanda a causa di un provvedimento eseguito di sfratto, rimanendo in una situazione di precarietà abitativa. Ciò include anche situazioni di inagibilità dovute a eventi calamitosi, dichiarate da un organismo competente.

Cause di esclusione

Oltre al rispetto dei suddetti requisiti, al fine di ottenere un alloggio popolare nel Comune di Milano è necessario anche che non sussistano delle cause di esclusione dal servizio, vediamole insieme.

Ad esempio, chi possiede già un immobile, anche solo in parte, non ha diritto a un alloggio popolare, soprattutto se questa proprietà è considerata abitabile, sia che si trovi in Italia o all’estero. Lo stesso vale per chi ha venduto o donato un immobile recentemente senza un motivo valido.

Chi in passato ha avuto un alloggio popolare e lo ha abbandonato a causa di comportamenti scorretti, come non aver pagato l’affitto o aver danneggiato la casa, viene escluso dalla possibilità di ottenere un nuovo alloggio.

Anche le persone con condanne penali definitive per determinati reati, come quelli contro il patrimonio o l’amministrazione della giustizia, possono essere escluse dall’accesso alle case popolari, a seconda delle regole del Comune o della Regione.

Inoltre, per avere diritto a una casa popolare, è necessario risiedere o avere il domicilio a Milano per un periodo minimo stabilito dai regolamenti comunali. Infine, chi ha rifiutato più volte un alloggio assegnato, senza una giustificazione valida, perde la possibilità di ottenere un’altra assegnazione.

Come vengono assegnate le case popolari

A Milano, l’assegnazione delle case popolari si basa su un sistema di punteggio che tiene conto di diversi fattori legati alla situazione del nucleo familiare richiedente.

Viene data particolare importanza alla composizione della famiglia, come la presenza di minori, disabili o anziani, e alla condizione lavorativa dei membri. Inoltre, situazioni di emergenza abitativa, come lo sfratto per morosità incolpevole o eventi calamitosi, possono portare all’assegnazione di punteggi aggiuntivi, che aumentano le probabilità di ottenere una casa.

Una volta calcolato il punteggio, viene creata una graduatoria che viene pubblicata sul sito del Comune di Milano. Gli alloggi vengono assegnati seguendo l’ordine della graduatoria e i richiedenti selezionati devono accettare la proposta di alloggio entro un certo termine. Chi rifiuta la proposta rischia di essere retrocesso o escluso dalla graduatoria.

L’alloggio assegnato è soggetto a un contratto di locazione con un canone moderato, il cui importo è stabilito in base al reddito della famiglia, per garantire che le soluzioni abitative siano accessibili anche a chi si trova in difficoltà economiche.

La situazione a Milano

L’amministrazione comunale di Milano sta affrontando un periodo molto difficile per quanto riguarda l’emergenza abitativa, soprattutto a causa dell’aumento degli sfratti con la conseguenza che la domanda di aiuto supera di gran lunga la capacità del Comune di rispondere con i servizi abitativi pubblici tradizionali.

Per far fronte a questa crisi, il Comune ha messo in atto diverse soluzioni per aiutare le famiglie in difficoltà.

Tra le iniziative adottate, il Comune ha assegnato alloggi pubblici bypassando la graduatoria ordinaria, offerto ospitalità temporanea in alberghi per chi è in attesa di un contratto di affitto e creato residenze temporanee gestite dai servizi sociali per le famiglie più vulnerabili.

Inoltre, il Comune sta sperimentando nuove strategie per risolvere l’emergenza abitativa, come l’uso di residenze sociali temporanee per offrire un rifugio immediato e il recupero di alloggi vuoti inizialmente destinati al terzo settore.

Queste iniziative fanno parte di un progetto più ampio per sviluppare un sistema di ospitalità temporanea che non solo fornisca un aiuto immediato, ma promuova anche nuove modalità di gestione delle case comunali.

Gli alloggi destinati a queste iniziative sono pensati per aiutare le famiglie in emergenza, offrendo loro un posto sicuro e temporaneo mentre cercano soluzioni abitative più stabili, sia nel mercato privato che attraverso l’housing sociale.

Questo supporto è limitato a un massimo di 18 mesi, durante i quali il canone d’affitto viene calcolato in modo da essere sostenibile, includendo le spese accessorie e le utenze, secondo gli accordi stabiliti tra il Comune e gli operatori coinvolti.

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