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Diventare una guardia eco-zoofila

avvocato Angelo Massaro 0 133

Come si diventa guardia zoofila: tutto quello che c’è da sapere

La figura della guardia zoofila riveste un ruolo centrale nella tutela degli animali e della legalità ambientale. Un percorso che richiede formazione specifica, competenze tecniche e senso di responsabilità, continua a leggere per saperne di più.

La tutela degli animali e dell’ambiente richiede figure professionali preparate e appassionate, capaci di garantire il rispetto delle normative vigenti. Tra queste, un ruolo di rilievo è ricoperto dalle guardie zoofile, agenti che operano a tutela della fauna, della flora e del benessere animale, svolgendo anche funzioni di polizia giudiziaria.

Accedere a questa professione implica seguire un percorso formativo specifico, sviluppare competenze tecniche e personali ed accettare l’impegno del volontariato.

Chi è la guardia zoofila e quali sono i suoi compiti

La guardia zoofila è una figura prevista dall’ordinamento italiano con il compito di vigilare sul rispetto delle leggi in materia di protezione animale e ambientale.

Operando in qualità di pubblico ufficiale e agente di polizia giudiziaria, interviene per contrastare reati come il maltrattamento di animali, l’importazione illegale di specie, la caccia di frodo e le violazioni delle normative ambientali.

Questa figura agisce spesso in collaborazione con le autorità locali e le associazioni di protezione ambientale. L’attività di vigilanza può estendersi a ispezioni in allevamenti, controlli nei macelli, verifica delle condizioni di animali domestici e selvatici, nonché interventi su segnalazione di abusi.

Percorso formativo: come si diventa guardia zoofila

Per diventare guardia zoofila non è richiesto un titolo universitario, ma è indispensabile frequentare un corso di formazione riconosciuto da enti accreditati.

Durante il percorso vengono affrontate materie che forniscono una preparazione sia teorica sia pratica, tra cuidiritto, con lo studio della normativa italiana e internazionale in materia di tutela animale e ambientale, del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) e delle funzioni di polizia giudiziaria e amministrativa.

Ma anche medicina veterinaria di base con nozioni di anatomia animale, primo soccorso e gestione delle emergenze veterinarie e protezionismo, nello specifico della conoscenza del ruolo delle associazioni di tutela animale, delle dinamiche tra cittadini, enti e istituzioni.

Sebbene non obbligatori, percorsi universitari come Giurisprudenza, Veterinaria o Scienze Ambientali possono facilitare l’acquisizione delle competenze richieste e rendere più agevole il superamento degli esami finali dei corsi.

Gli enti formatori e i requisiti di accesso

Sono numerosi gli enti riconosciuti che offrono percorsi di formazione per aspiranti guardie zoofile, tra cui:

  • OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali)
  • ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali)
  • GEA-ODV (Guardie Ecozoofile Ambientali)
  • CA (Circolo Ambientale)
  • NOETAA (Nucleo Operativo Ente Tutela Animali e Ambiente)
  • NORSAA (Nucleo Operativo Reati Sugli Animali e l’Ambiente)

Per accedere ai corsi, i candidati devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  • Avere almeno 18 anni di età
  • Essere cittadini italiani o regolarmente residenti
  • Godere dei diritti civili e politici
  • Essere in possesso almeno del diploma di scuola secondaria di primo grado
  • Non aver riportato condanne penali o sanzioni in materia ambientale o zoofila

Il rispetto di questi requisiti garantisce l’ammissione alla formazione e la possibilità di esercitare successivamente l’attività.

Competenze tecniche e personali richieste

Oltre alla preparazione teorica, il ruolo di guardia zoofila richiede lo sviluppo di un insieme di competenze tecniche e trasversali (soft skill).

Tra le competenze tecniche più utili ed apprezzate ci sono sicuramente un’approfondita conoscenza delle normative di settore, la capacità di applicare procedure di primo soccorso veterinario ed anche le competenze operative in ambito di polizia giudiziaria

Mentre tra le competenze personali (soft skill) più rilevanti ci sono le capacità comunicative, essenziali per relazionarsi sia con il pubblico sia con le autorità e per gestire situazioni di tensione o conflitto; la propensione al lavoro di squadra in quanto l’attività di pattugliamento e intervento avviene quasi sempre in gruppo, richiedendo capacità di collaborazione e coordinamento; la capacità di osservazione, fondamentale per rilevare eventuali situazioni di rischio o di maltrattamento animale, ed infine un’ottima gestione dello stress, infatti le guardie zoofile si trovano frequentemente ad affrontare situazioni critiche che richiedono prontezza di riflessi e sangue freddo.

Queste qualità, unite alla preparazione tecnica, sono determinanti per operare con efficacia nel rispetto delle procedure e della dignità di animali e persone coinvolte.

Stipendio e inquadramento giuridico

Contrariamente a quanto avviene in altre professioni legate alla pubblica sicurezza, l’attività della guardia zoofila viene generalmente svolta a titolo di volontariato. Non è previsto, infatti, un compenso fisso né un contratto di lavoro dipendente.

L’assenza di una retribuzione implica anche l’assenza di benefit come ferie retribuite, contributi pensionistici o indennità di malattia. Tuttavia, alcune associazioni possono riconoscere rimborsi spese per specifiche attività operative o coperture assicurative per i volontari. L’impegno di una guardia zoofila si traduce dunque in una scelta etica e civica, motivata dalla volontà di contribuire attivamente alla protezione degli animali e dell’ambiente.

Diventare guardia zoofila significa intraprendere un percorso di formazione e servizio incentrato sulla responsabilità, sulla passione per il benessere animale e sull’impegno civico. È una professione che richiede dedizione, capacità di operare sotto pressione e un forte senso di giustizia, offrendo in cambio l’opportunità di partecipare attivamente alla difesa dei diritti degli animali e della natura.

Chi desidera avvicinarsi a questa attività può rivolgersi agli enti accreditati presenti sul territorio per conoscere i corsi disponibili e iniziare un cammino che, pur privo di remunerazioni economiche, si distingue per l’alto valore sociale ed etico.

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