Dove non possono entrare i cani? Cerchiamo di fare chiarezza.
Viviamo in una società dove la presenza degli animali domestici è sempre più diffusa in tantissime famiglie.
Di conseguenza, nel corso degli anni gli animali domestici hanno visto mutare le regole che disciplinano il loro accesso nei luoghi pubblici e nei luoghi privati aperti al pubblico: vale a dire, se fino a trent’anni fa difficilmente si sarebbe accettata la presenza di un cane in un ristorante, oggi molti locali tendono ad accettare gli animali (purché tenuti con educazione dai padroni).
In linea di massima i cani possono entrare quasi ovunque, oggi come oggi, ma non proprio dappertutto. Alcuni padroni di cani ritengono erroneamente che i loro amici a quattro zampe godano di un vero e proprio diritto di accesso ovunque lo preferiscano, ma non è proprio così: ci sono dei posti dove il divieto di accesso ai cani (e ovviamente anche agli altri animali) è ancora valido.
Cani nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico: cosa sapere
La legge italiana non impedisce ai cani l’accesso ai luoghi pubblici e aperti al pubblico.
In materia bisogna però sapere che esiste un Manuale approvato dal Ministero della Salute, ovvero il Manuale FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che si allinea alle normative europee e prevede che l’accesso dei cani nei luoghi aperti al pubblico ma privati (locali, bar e ristoranti per intenderci) è consentito purché gli animali siano al guinzaglio: ovviamente l’accesso è limitato alle zone dove possono stazionare i clienti, non possono invece accedere nelle zone addette alla preparazione del cibo, per motivi igienici.
Il cane deve tenersi al guinzaglio accanto al padrone e, ovviamente, non provare disturbo né pericolo per altri clienti.
Lo stesso vale per i bar, in quanto luogo privato ed aperto al pubblico: i cani possono entrare, con guinzaglio e museruola e senza arrecare disturbo o creare pericolo. Lo stesso vale per farmacie e negozi e altri luoghi aperti al pubblico.
Il ristorante/bar è obbligato a far accedere i cani?
In linea di massima, no. Ovvero: non esiste un divieto di accesso degli animali ma ricordiamo che il ristorante è una proprietà privata, anche se aperta al pubblico.
Il ristoratore può quindi proibire l’accesso ai cani ma alcuni comuni (come quello di Roma) consente che ciò avvenga solo per mezzo di autorizzazione da parte del Comune stesso ed affissione di un avviso. Meglio controllare sempre prima che un ristorante accetti cani e non darlo per scontato.
Ricordiamo che inoltre i Comuni sono dotati di un Regolamento comunale per la tutela ed il benessere degli animali che può disporre specifici divieti ed eccezioni per l’accesso degli animali nei locali pubblici e privati aperti al pubblico.
Cani e supermercati
Il ‘diritto’ dei cani all’accesso nei locali aperti al pubblico, abbiamo detto, non è assoluto. Ad esempio è frequente che i supermercati, per logici motivi di igiene e per evitare contaminazioni col cibo, non accettino cani al loro interno.
La legge (Reg. CE n. 852/2004) vieta l’accesso di animali nei luoghi in cui sono conservati, trattati, preparati e manipolati gli alimenti.
Il supermercato può consentire l’accesso ai cani solo se ha in piedi regole e modelli precisi che consentano di preservare sicurezza ed igiene del contesto (ad esempio carrelli dedicati dove trasportare i cani).
Cani e parchi pubblici: come funziona?
I cani possono entrare nei parchi pubblici? In linea di massima sì: ma l’accesso dei cani ai parchi pubblici può essere vietato in due casi, ovvero
- in caso di emergenza sanitaria
- per motivi di sicurezza.
Gli enti locali possono pronunciarsi ed adottare ordinanze locali per vietare l’accesso dei cani ai parchi, ma devono essere basate su reali emergenze e motivi di igiene pubblica.
Articolo a cura..
