Guida completa ai buoni lavoro 2023: cosa sono i voucher, come funzionano ed a chi spettano
La nuova legge di Bilancio firmata dal Governo Meloni prevede nuovamente l’ingresso dei buoni lavoro, ma quali sono le condizioni per l’utilizzo dei voucher? E come verranno regolamentati? Vediamolo insieme.
La reintroduzione dei voucher
Quella dei voucher non è una novità nel panorama italiano, questi infatti hanno alle spalle una storia più lunga, infatti l’introduzione dei voucher come pagamento per il lavoro accessorio risale al decreto legislativo 276 del 2003.
Inizialmente i voucher hanno trovato comunque uno scarso impiego sino al governo Monti ed al governo Renzi del 2015 che ne hanno ampliato la portata e di conseguenza la diffusione.
I voucher per il lavoro sono poi stati aboliti nel 2017 dal governo Gentiloni che li ha sostituiti con il Libretto Famiglia e con i contratti di prestazioni occasionali.
Da ciò che sappiamo sulla nuova legge di Bilancio 2023 presentata dal governo Meloni, dovrebbero tornare i voucher ma ovviamente il testo è ancora in fase di lavorazione e potrebbero cambiare alcuni aspetti.
Stando alle informazioni note sino ad ora, i voucher verranno utilizzati per le prestazioni occasionali e stagionali in settori una molteplicità di settori, più ampia rispetto al passato.
I settori sono quello del lavoro domestico, turismo, della ristorazione o ancora servizi alla persona e dell’agricoltura. Non solo così diventa più significativa la platea dei datori di lavoro che possono utilizzarli ma è anche maggiore l’importo massimo dei compensi viene che passa dai precedenti 5mila a 10mila euro.
Cosa sono i voucher e come funzionano
È bene comunque soffermarci un momento su cosa siano effettivamente i voucher ed a cosa servono così da avere un quadro d’insieme più completo ed esaustivo. Come abbiamo anticipato poc’anzi, quella dei voucher è una storia lunga che risale al decreto-legge 24 aprile 2017 n.50 , mentre i buoni lavoro sono stati introdotti in seguito nel 2003 dalla legge Biagi.
I voucher verranno adoperati nell’ambito delle prestazioni occasionali fondamentalmente allo scopo di contrastare il lavoro nero e per garantire la copertura contributiva e assicurativa ai lavoratori, dunque da questo punto di vista vi è una continuità con la normativa precedente.
Tuttavia, non mancano delle novità, ad esempio l’importo massimo del reddito accumulabile sale a 10mila euro, come abbiamo già accennato.
Il valore nominale dei voucher per le prestazioni occasionali e saltuarie sarà pari a 10 euro lordi all’ora, l’equivalente di 7,50 euro netti.
Questa manovra ha comunque destato incertezze e perplessità perché in passato si è trattato di uno strumento erroneamente utilizzato da parte dei datori di lavoro per non stipulare contratti più stabili.
Questa questione non è comunque sfuggita all’attenzione della premier Meloni che ha così commentato: “È una misura utile a regolarizzare il lavoro stagionale e occasionale – ha detto la presidente del Consiglio – naturalmente con controlli rigidi per evitare storture.”
A chi saranno rivolti i voucher previsti con la legge di Bilancio 2023
A partire dal 1° gennaio 2023, potranno utilizzare i bonus coloro che operano nei settori dell’agricoltura, dell’industria alberghiera e dei servizi alla persona ivi inclusi i lavori domestici e colf.
Un’altra modifica che verrà introdotta con la nuova legge di Bilancio è quella che coinvolgerà il comma 14 lettera a) dell’articolo 54-bis secondo cui non possono attualmente ricorrere al contratto di prestazione occasionale coloro che hanno alle proprie dipendenze più di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato.
Secondo la nuova normativa, invece, vi potranno fare ricorso anche i datori di lavoro che abbiano un massimo di 10 dipendenti.
Nell’ambito delle attività agricole stagionali, si possono utilizzare i buoni lavoro per prestazioni occasionali esclusivamente se il periodo di lavoro non è superiore a 45 giorni nell’anno solare.