Menu

Tredicesima badanti, quando arriva e come si calcola

avvocato Angelo Massaro 0 306

La tredicesima o gratifica natalizia per colf e badanti: a chi spetta e a quanto ammonta

Dicembre è sinonimo di tredicesima per molti lavoratori, vale a dire la mensilità extra che spetta nel caso in cui ricorrano alcuni requisiti. Ma come funziona, nello specifico, per colf e badanti? Tutti ne hanno diritto? A quanto ammonta la mensilità? Continua a leggere per saperne di più.

Cosa è la tredicesima?

Per tredicesima si intende quel “bonus” salariale che i dipendenti e i pensionati ricevono alla fine dell’anno, un extra che si aggiunge alle normali 12 mensilità e questo importo supplementare è calcolato in base ai mesi lavorati nel corso dell’anno.

In origine, la tredicesima era un regalo facoltativo, una sorta di premio che i datori di lavoro potevano decidere di elargire ai propri dipendenti in vista delle festività natalizie.

Tuttavia, è stato nel 1937, con la firma dei Contratti Collettivi Nazionali, che è diventato obbligatorio versare un’ulteriore mensilità ai lavoratori. Inizialmente limitata agli impiegati nel settore industriale, questa misura è stata estesa a operai e altre categorie di lavoratori solo attraverso un decreto del Presidente della Repubblica nel 1960, il n. 1070.

Come gestire la tredicesima per colf e badanti: guida pratica

Prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL), la tredicesima viene erogata a dicembre per riconoscere il lavoro svolto durante l’anno. In questa guida scoprirai come calcolarla correttamente e rispettare le scadenze previste.

Chi ha diritto a riceverla

Tutti i collaboratori domestici maturano il diritto alla tredicesima, indipendentemente dalla quantità di ore settimanali lavorate o dalla durata del rapporto. Anche chi lavora poche ore o in modo saltuario ha diritto a questa somma extra.

L’importo viene calcolato in proporzione ai mesi effettivamente lavorati e non importa che il contratto sia a tempo pieno o part-time: la tredicesima è sempre dovuta.

Entro quando deve essere erogata

La tredicesima deve essere corrisposta entro il mese di dicembre, in coincidenza con le festività natalizie. Anche se alcuni datori di lavoro scelgono di anticiparla, il pagamento deve avvenire comunque entro il 31 dicembre.

Rispettare questa scadenza non è solo un obbligo contrattuale, ma anche un segno di considerazione verso il collaboratore, per questo è importante attenersi al termine.

Come calcolare l’importo

Il calcolo della tredicesima varia in base alla retribuzione e alla durata del rapporto di lavoro. Ci sono alcuni criteri per individuare al meglio quanto corrispondere effettivamente:

Stipendio mensile fisso

Rapporto di almeno un anno: La tredicesima corrisponde a una mensilità piena, includendo eventuali indennità di vitto e alloggio per i lavoratori conviventi.

– Rapporto inferiore a un anno: Lo stipendio mensile viene diviso per 12 e moltiplicato per i mesi lavorati. Per frazioni di mese superiori a 15 giorni, il mese viene considerato intero.

Paga oraria

–  Rapporto continuativo di un anno: Si divide il totale annuale guadagnato (basato sulla paga oraria) per 12.

– Rapporto inferiore a un anno: Si calcola dividendo il totale annuale per 12 e moltiplicando per i mesi di lavoro effettivi.

Quando inizia a maturare il diritto

Il diritto alla tredicesima matura sin dal primo giorno di lavoro, anche durante il periodo di prova. Per contratti di durata inferiore all’anno, l’importo viene calcolato in proporzione ai mesi lavorati.

La maturazione continua anche nei periodi di malattia o infortunio; in caso di maternità, nei limiti previsti dalla legge; e per altre assenze protette dalla normativa.

Normativa di riferimento: articolo 39 CCNL domestici

L’articolo 39 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico regola l’erogazione della tredicesima e stabilisce che:

1. L’importo deve comprendere la retribuzione complessiva, incluse indennità di vitto e alloggio per i lavoratori conviventi.

2. Per rapporti inferiori a un anno, l’importo è proporzionale ai mesi di lavoro.

3. Le assenze tutelate dalla legge non interrompono la maturazione del diritto.

Aspetti pratici da considerare

Per i lavoratori conviventi, oltre alla normale retribuzione, si deve includere nel calcolo il valore delle indennità di vitto e alloggio, che contribuiscono a formare l’importo complessivo della tredicesima.

Nei casi di cessazione del rapporto, se il rapporto di lavoro termina prima di dicembre, il collaboratore ha comunque diritto a ricevere una quota di tredicesima proporzionale ai mesi lavorati fino alla cessazione.

Alcuni datori di lavoro scelgono di rateizzare la tredicesima durante l’anno, distribuendola mensilmente insieme alla retribuzione ordinaria. Tuttavia, questa pratica deve essere concordata con il collaboratore e rispettare quanto stabilito dal CCNL.

Consigli per i datori di lavoro

Calcolare e corrispondere correttamente la tredicesima è essenziale per mantenere un buon rapporto con il collaboratore domestico. Una gestione accurata di questo obbligo rafforza la fiducia reciproca e contribuisce a creare un ambiente di lavoro sereno.

Colf e badanti hanno diritto alla tredicesima

Ma colf e badanti rientrano nelle categorie di lavoratori che hanno diritto alla tredicesima? La tredicesima mensilità è un diritto importante per i lavoratori domestici, inclusi colf e badanti, purché ovviamente siano stati assunti in modo regolare.

Questo diritto è regolamentato dall’articolo 39 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), il quale specifica che il lavoratore ha diritto a un’aggiunta salariale equivalente alla retribuzione complessiva effettiva, comprendendo l’indennità sostitutiva di vitto e alloggio.

L’importo della tredicesima è calcolato sulla base della durata del rapporto di lavoro. Se l’impiego non supera un anno, il dipendente riceverà un dodicesimo della mensilità per ogni mese di servizio. Questa disposizione assicura che anche coloro il cui periodo lavorativo non copra l’intero anno abbiano accesso a una parte proporzionata della tredicesima.

Un elemento notevole è che la tredicesima viene corrisposta anche in situazioni di assenza dovute a malattia professionale, infortunio sul lavoro o maternità nel corso del 2023. Ciò sottolinea il carattere inclusivo e protettivo delle disposizioni sul salario aggiuntivo nei confronti dei lavoratori domestici.

A quanto ammonta la tredicesima per colf e badanti

Come abbiamo anticipato, l’importo della tredicesima non è fisso ma varia in base allo stipendio del lavoratore, in questo caso della colf o della badante. Possiamo comunque vedere alcune nozioni generali.

Il calcolo della tredicesima mensilità, infatti, richiede di tener conto di diversi fattori, inclusi l’eventuale indennità di vitto e alloggio e la distinzione tra lavoratori con paga oraria e mensile.

Per esemplificare, consideriamo un lavoratore domestico convivente con vitto e alloggio, con un salario mensile lordo di 1.400€. La tredicesima si calcola prendendo il salario mensile (1.400€) e aggiungendo l’incidenza di vitto e alloggio (168,22€), risultando in un totale di 1.568,22€.

O ancora, consideriamo un lavoratore non convivente con solo indennità pranzo, con un salario orario lordo di 9€ e un’assunzione a 40 ore settimanali. La tredicesima è calcolata prendendo il salario orario moltiplicato per le ore medie mensili (1.559,97€) e aggiungendo l’indennità pranzo (48,97€), ottenendo un totale di 1.648,94€.

Infine, per quanto riguarda le tempistiche, la tredicesima dovrebbe essere pagata dai datori di lavoro domestici entro il 25 dicembre 2023, in tempo per le festività natalizie, ma in ogni caso, deve essere corrisposta entro e non oltre la fine di dicembre. È fondamentale notare che solo i lavoratori domestici regolarmente assunti hanno diritto a questo beneficio e chi non ha una regolare assunzione è escluso dal diritto alla tredicesima.

Vuoi un preventivo per le buste paghe, scrivici

    Il tuo nome

    La tua email

    Città

    Il tuo messaggio


    Leave a Reply

    Leave a Reply

    error: Content is protected !!