I paralegali: chi sono
A fianco degli avvocati, una nuova figura professionale che dovrebbe aiutare a snellire le procedure e risollevare i tribunali oberati. Stiamo parlando dei c.d. paralegal, o, per dirla in italiano, gli specialisti paralegali che svolgeranno compiti che si affiancano a quelli tradizionalmente svolti dagli avvocati. Il loro obbiettivo sarà quello di affiancare i legali nello svolgimento delle attività amministrative e tecniche.
Noti anche come ‘assistenti legali’ sono figure che da qualche anno sono presenti, anche se spesso con altri nomi, sul mercato nostrano, mentre sono più affermate da tempo all’estero.
Infatti la figura del paralegal, che si affaccia adesso con un suo riconoscimento sul mercato del lavoro italiano, è già da tempo nota all’estero, specialmente nei Paesi anglosassoni, come UK e USA.
Si tratta di una figura professionale che completa l’opera del professionista legale, affiancandosi all’avvocato un po’ come fa l’infermiere con il medico, come sostiene Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere Penali Internazionali.
Non sarà quindi un avvocato, ma una figura con specifiche conoscenze giuridiche e un taglio pratico che lo aiuterà ad affiancarsi efficacemente al ruolo del legale.
Cosa fa un paralegale
La domanda principale a questo punto è una: che cosa fa un paralegal? Le attività di queste figure professionali possono davvero essere le più svariate.
Ad esempio un paralegal può occuparsi di ricerca normativa e ricerca legale, per la preparazione di un caso giudiziario o della difesa di un cliente; oppure, può gestire o anche redigere documenti legali che poi verranno formalizzati da un legale; può occuparsi di gestione del personale (all’interno del dipartimento HR di una grande azienda), comunicare con i clienti, gestire casi e amministrazione aziendale, e via dicendo.
Insomma, è una figura davvero molto versatile e anche per questo non del tutto inquadrata dal punto di vista pratico.
Come si diventa paralegale
La formazione di un paralegal è, preferibilmente, giuridica: può trattarsi spesso di una persona laureata in giurisprudenza o con laurea c.d. breve in servizi giuridici, ma che non ha sostenuto l’esame di avvocatura e quindi non è un avvocato.
Il paralegal spesso segue un corso ad hoc di formazione specifico sulla sua attività, oppure può aver conseguito master e studi superiori a quelli universitari, anche a seconda dell’ambito di specializzazione nel quale vuole lavorare.
Skills fondamentali per chi vuole svolgere questa professione sono conoscenze legali, capacità analitiche, voglia di approfondire e studiare la materia e mantenersi aggiornati, competenze di ricerca documentale, ricerca giuridica, di scrittura e di comunicazione anche orale.
Dove lavora un paralegale
Oggi come oggi la figura dei paralegal esiste soprattutto nei grandi studi legali, dove spesso si inquadra in questo modo la segretaria o altri ruoli non propriamente legale (o meglio, soggetti che non sono avvocati ma che affiancano attivamente i legali nello svolgimento del loro lavoro).
Tuttavia, questa figura professionale si può ritrovare anche in altri contesti: nei dipartimenti legali bancassicurativi, ad esempio, o in quelli di grandi società industriali, nei dipartimenti di risorse umane dove affiancano e supportano la gestione del personale dal punto di vista normativo-sindacale.
Il paralegal può anche specializzarsi in alcuni settori, come nel diritto bancario, assicurativo, di famiglia e via dicendo, diventando così un supporto importante nell’operatività professionale degli addetti ai lavori.
Nel settore immigrazione e stranieri il paralegale assumerà il nome di consulente per stranieri.
Il riconoscimento della figura dei paralegal dovrebbe aiutare a trovare un inquadramento autonomo anche dal punto di vista contrattuale, oltre che aiutare a snellire e rendere più efficiente il sistema giuridico nel suo complesso.
Il primo corso di formazione tecnica parte proprio il 29 maggio sotto l’egida delle Camere Penali Internazionali a Milano. Si stima che questa nuova figura professionale potrà portare fino a 60mila posti di lavoro nuovi in Italia.
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