SEO per avvocati: come migliorare il posizionamento su Google?
L’avvocatura è in assoluto una delle professioni più antiche del mondo ma, come spesso accade in tempi di digitale, anche i professionisti del diritto devono adattarsi ai nuovi scenari.
Chi non si adegua alle logiche di posizionamento imposte da Google, infatti, rischia di rimanere indietro e di perdere una fetta piuttosto ampia del proprio mercato. Una presenza online ben strutturata può dunque fare la differenza, in quanto può portare visibilità e di conseguenza conversioni.
Abbiamo già parlato della figura dle legal blogger ora vediamo di scoprire insieme in cosa consiste la SEO per avvocati, e quali sono le tecniche migliori per curare il proprio posizionamento organico.
Cos’è la SEO e come funziona un motore di ricerca?
Definizione di SEO
SEO altro non è che l’acronimo di “Search Engine Optimization“, e rappresenta l’insieme delle strategie il cui fine ultimo è migliorare il posizionamento di un sito web sulla SERP (ovvero sulle pagine di ricerca organica) di Google.
Per comprendere meglio questo tema, basta immaginare le pagine di Google come una sorta di classifica: sale chi riesce a mettere in pratica le strategie migliori, ovvero chi è in grado di fornire contenuti pertinenti ed esaustivi, fornendo inoltre dei chiari segnali in termini di authority.
Funzionamento dei motori di ricerca
Capire la SEO per avvocati significa anche comprendere come funzionano i motori di ricerca. In pratica, i search engine come Google adottano degli algoritmi capaci di scansionare e indicizzare le pagine web, per poi mostrare in risposta ad una precisa query (ricerca) quelle che considera più meritevoli.
In questo modo, se è stato fatto un buon lavoro, l’utente troverà noi quando cercherà ad esempio “avvocato immigrazionista Imperia” o “avvocato cittadinanza Imperia“. In caso contrario, l’intento di ricerca verrà coperto dai nostri concorrenti, che in questo modo ci priveranno di preziose opportunità professionali.
Fattori di posizionamento
Gli algoritmi di Google prendono in considerazione vari fattori, che determinano appunto il posizionamento di un sito. In questo pacchetto spiccano l’autorità del nostro portale e del nostro brand, la qualità dei contenuti offerti, l’esperienza utente, la velocità di caricamento e la cosiddetta link building.
Quest’ultima rappresenta l’insieme dei link pubblicati nei siti di terze parti, e che puntano verso il nostro. Si tratta di una sorta di meccanismo equiparabile al passaparola: più link esterni di qualità riceviamo, più il nostro portale verrà considerato affidabile e degno di posizionarsi meglio degli altri.
SEO per avvocati: keywords e intenti di ricerca
Keyword brevi o a coda lunga
Un tempo la SEO si focalizzava sulle singole keyword secche, brevi o a coda lunga, come “avvocato Imperia” o “avvocato immigrazionista Imperia“. Oggi la situazione è cambiata, perché Google ha introdotto un nuovo algoritmo che si concentra piuttosto sugli intenti di ricerca. Significa che mostrerà la nostra pagina se questa risponde correttamente alle esigenze dell’utente, anche se non contiene necessariamente quella precisa parola chiave.
Search intent e keyword stuffing
Di conseguenza, chi si occupa di SEO per avvocati dovrà analizzare i possibili intenti di ricerca del pubblico potenziale di una pagina, e cercare di coprirli al meglio.
Viceversa, non è affatto il caso di cadere nella tentazione del cosiddetto “keyword stuffing“, ovvero la ripetizione in maniera forzata delle parole chiave all’interno dei contenuti. Google, infatti, penalizza questa pratica o nel migliore dei casi si limita ad ignorarla: in altre parole, non porta alcun beneficio.
Il “trucco”, quindi, è vestire i panni dell’utente e capire cosa potrebbe cercare, arricchendo il contenuto con tutte le informazioni necessarie per fargli pensare che quel sito risponde a tutti i suoi dubbi. Lo scopo, dunque, è fare in modo che atterri sul nostro sito e ci resti, senza cercare ulteriori fonti: un altro segnale che Google interpreta molto positivamente.
Anche per questo motivo, è bene creare una struttura di link interni che punti a vari approfondimenti, così da dare l’opportunità al lettore di analizzare ulteriormente l’argomento trattato.
Come trovare gli intenti di ricerca?
Per trovare i possibili intenti di ricerca correlati ad un argomento (o topic) esistono diversi tool, fra cui SemRush e Seojuice. In realtà è possibile svolgere questo lavoro usando semplicemente la Google Search Console, analizzando le impression per le query più frequenti. Al contrario dei tool di ricerca parole chiave, la GSC non fornisce delle stime ma dei dati precisi e reali.
Nota: Google ha pubblicato una guida completa che spiega come usare Search Console, e che consigliamo di leggere.
Occhio alla cannibalizzazione delle pagine
Quando si fa SEO per avvocati, è importante evitare qualsiasi mezzuccio, come il tentativo di riempire la SERP di contenuti del nostro sito aventi lo stesso topic. Google, infatti, da diversi anni ha introdotto un meccanismo che mostra uno o al massimo due pagine per ogni portale, per un determinato intento di ricerca. Se si sviluppano più contenuti simili fra loro, emerge il pericolo della cannibalizzazione.
In pratica, questi contenuti si “mangiano” fra loro: un giorno sale uno, un giorno sale l’altro, e alla fine dei giochi non sale più nessuno. Google, non sapendo quale dei due scegliere, ad un certo punto semplicemente si stanca e non li considera più, lasciandoli in fondo alla SERP.
Come detto, esistono delle eccezioni: in certi casi, soprattutto quando la concorrenza per quel topic è scarsa, Google ne posiziona due appartenenti allo stesso sito. Ma si tratta di un gioco pericoloso, che è meglio evitare.
Per scongiurare il problema della cannibalizzazione, è fondamentale strutturare il sito web partendo da un calendario editoriale preciso e dettagliato. In questo modo sapremo sempre quali intenti di ricerca abbiamo già trattato o dobbiamo ancora trattare. Inoltre, un documento in Excel con il calendario editoriale aiuta anche a creare una solida struttura di link interni che, come detto, Google e gli utenti apprezzano molto.
SEO tecnica: cos’è e a cosa serve?
Quando si parla di SEO tecnica per avvocati, si fa riferimento all’insieme di interventi a livello di codice, struttura, velocità e sicurezza dell’intero sito web.
Fra le azioni più semplici troviamo ad esempio l’inserimento dei tag, come il title, la meta description e gli headings (H1, H2, H3 e via discorrendo). Pure i tag delle immagini sono molto importanti, come l’alt text. Anche i link interni rientrano nell’elenco degli interventi a livello di codice più semplici: oltre ad inserire l’URL della pagina di destinazione, bisogna selezionare la porzione di testo cliccabile (nota come ancora o anchor text).
Gli aspetti tecnici non immediatamente gestibili tramite WordPress e il suo editor di solito vengono affidati ad un SEO esperto, come nel caso dei meta tag robot, del tag canonical e dei redirect.
In linee generali, conviene sempre investire nella consulenza di un professionista della SEO, soprattutto per evidenziare eventuali errori tecnici che potrebbero compromettere la scansione di Google e dunque il posizionamento del sito.
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